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LA MANNAIA del Governo torna ad agitarsi minacciosa in vista dei tagli che serviranno a contenere i costi pubblici nell’ambito della spending review. E così, se da una parte le province di Crotone e Vibo Valentia rischiano di sparire e l’area reggina potrebbe trasformarsi invece in una “città metropolitana” assorbendo nell’ambito comunale allargato anche le competenze provinciali, dall’altra si torna a discutere anche di presidi di giustizia e sanità sul territorio calabrese: ci sono 20 ospedali e 4 tribunali a rischio. 

Anche se per i primi il ministro della Salute, Renato Balduzzi, continua a ripetere che «non sarebbe coerente con il riparto delle competenza fra Stato e Regioni se i tagli fossero decisi da Roma. Ne andrebbe di mezzo la serietà di una politica sanitaria. Una cosa così non può essere accettata. Lo dirò in consiglio dei ministri». 

Proprio la riunione di Governo in programma per stasera sarà decisiva, ma nel frattempo sarà un pomeriggio intenso nei palazzi romani. 

Ecco l’evoluzione della situazione in tempo reale:

ORE 0.17: Slitta alla prossima riunione del Consiglio dei ministri, che si terrà probabilmente già venerdì stesso, l’esame del decreto delegato del ministro della Giustizia, Paola Severino. Lo si apprende da fonti governative, mentre è ancora in corso il Cdm sulla spending review. Il ministro Severino aveva già rinviato ad altra data la visita prevista Foggia e Vieste.


ORE 23.54: Definitivamente salvi i “mini-ospedalI”. La misura, che comportava risparmi per circa 200 milioni di euro, infatti, da quanto si apprende mentre il Cdm è ancora in corso, non è entrata nella versione definitiva del dl ed è stata compensata con l’abbassamento del tetto di spesa per i dispositivi medici al 4,8%.

 

ORE 23.01: Se alla fine passerà il testo presentato dal ministro della Giustizia Paola Severino per dare attuazione alla delega per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie saranno tagliati e accorpati 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate. A pagarne le conseguenze in Calabria i tribunali di Lamezia Terme, Paola, Castrovillari e Rossano

 

ORE 22.05:  La riunione del Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno la spending review è in corso ormai da quasi quattro ore. Secondo quanto si apprende l’orientamento è di proseguire a oltranza per chiudere entro oggi e approvare il decreto anche in tarda notte. Sul tavolo restano però molti nodi da sciogliere, primo fra tutti quella della sanità. E non è escluso che si possa decidere alla fine, se necessario, di riaggiornare la riunione a domani.

 

ORE 20.25: «Grande successo» dell’astensione dalle udienze proclamata contro il taglio di tribunali in tutta Italia. È quanto riferisce l’organismo unitario dell’avvocatura, che ha messo in campo questa protesta, definendo «incostituzionale, inutile e inefficace» la chiusura di oltre mille uffici giudiziari. «L’adesione allo sciopero è stata massiccia – ha dichiarato Maurizio De Tilla, presidente del Oua – totale a Roma, Napoli e Palermo e in almeno altri cento fori giudiziari, e pari all’80% in altri tribunali». Da parte del governo Monti, secondo De Tilla, è in atto «un ulteriore attacco alla giustizia pubblica».

 

ORE 20.02: Affiora un retroscena: ci sarebbe stato un lungo incontro a Palazzo Chigi fra il Presidente del Consiglio Mario Monti ed il ministro della Salute Renato Balduzzi prima del Consiglio dei Ministri. Il colloquio, secondo quanto si apprende, è durato circa venti minuti. Al centro del confronto dovrebbe esserci stata proprio la prospettiva del taglio degli ospedali, dato che il ministro aveva espresso chiaramente dissenso rispetto alla bozza di decreto che prevede la sopressione dei nosocomi di piccole dimensioni: la soglia era sta indicata in un primo momento a 80 posti letto, poi a 120. Balduzzi si sarebbe detto ottimista sull’esclusione del provvedimento dal decreto.

 

ORE 19.45:  Secondo il governatore calabrese Scopelliti «non si può attribuire al mancato accordo dei capigruppo della Commissione Giustizia» il taglio prospettato per i tribunali, che avrebbe ricadute anche sulla Calabria. Scopelliti aggiunge: «Chi ha il compito di governare deve assumersi le proprie responsabilità, e fino in fondo. Faccio appello alla grande sensibilità del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè, con questa scelta scellerata, non si dia un segnale che tenda a rafforzare il crimine organizzato sul nostro territorio». 

 

ORE 19.15: è il comma 12 dell’articolo 8 del decreto legge, quello relativo ai tagli di ospedali con meno di 120 posti letto che tiene in ansia anche la Calabria. Nella bozza in discussione nel Consiglio dei ministri è scritto: «le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano tutte le misure necessarie a prevedere, entro il 31 ottobre 2012, la cessazione di ogni attività dei presidi ospedalieri a gestione diretta delle ASL con un numero di posti letto inferiore a 120 unità e la conseguente immediata chiusura. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano non possono attribuire i volumi di spesa, programmati e riferiti ai presidi ospedalieri a gestione diretta delle ASL cessati, agli erogatori privati accreditati, né agli istituti, enti ed ospedali di cui agli articoli 41 e 43, secondo comma, della legge 23 dicembre 1978, n. 831, né ai policlinici universitari gestiti direttamente da università non statali di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517. Nell’ipotesi di mancato rispetto, da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, del termine indicato nella presente lettera, in attuazione dell’articolo 120 della Costituzione e nel rispetto dell’articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, il Governo provvede in via sostitutiva al fine di assicurare piena esecuzione a quanto previsto dalla presente lettera».

 

ORE 19.05: Sono ridotti di 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013 i contributi a favore di radio e tv locali. Il fondo per il finanziamento ordinario delle università di cui all’articolo 5, comma 1, della legge 24 dicembre 1993, n.537, è ridotto di 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. A decorrere dal 1° settembre 2012 non si provvede ad effettuare altre immissioni nel ruolo dei collaboratori scolastici sino a che il relativo personale a tempo indeterminato non sia ridotto al 50% dell’organico determinato presso ciascuna istituzione scolastica ed educativa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119. Tutti i posti non coperti con personale di ruolo sono accantonati, sino ad un accantonamento massimo pari al 50% dei posti relativi a ciascuna istituzione

 

ORE 19.02: Tornano i tagli alla difesa nella bozza in discussione al Consiglio dei ministri: «Il Ministero della difesa ridetermina le spese per i programmi relativi al rinnovamento e all’ammodernamento dei sistemi d’arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, in modo tale da garantire un risparmio di spesa di importo non inferiore a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014, anche in termini di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni. I relativi stanziamenti di bilancio, sono conseguentemente ridotti per il corrispondente importo».

 

ORE 18.36: «Chiudere anche uno solo dei tribunali presenti in Calabria sarebbe un segnale devastante per i cittadini onesti e un grandissimo regalo alla ndrangheta». Lo scrivono in una nota i deputati del Pdl Galati, Santelli, Foti, Dima, Golfo e Traversa.

 

ORE 18.20: E’ cominciata a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri, che dovrebbe discutere il nuovo decreto legge sulla spending review.

 

ORE 18.17: «I tagli al solo Sistema sanitario calabrese dovrebbero incidere di circa 160 milioni di euro fino al 2014, a partire dal mese di luglio del 2012. A questi si aggiungono le precedenti manovre finanziarie che comportano un’incidenza complessiva, in termini di minore entrate, di circa 700 milioni di euro in 3 anni». Lo ha svelato la vicepresidente della giunta regionale Antonella Stasi, dopo aver partecipato alla riunione dei governatori convocata per discutere sui tagli nella spesa sanitaria e nel corso della quale era presente il ministro della Salute Renato Balduzzi:  «Apprezziamo quanto riferito dal ministro – ha sostenuto, al termine dell’incontro, la vicepresidente Stasi –  che ha mostrato apertura ed un impegno per ridurre al minimo l’impatto dei tagli, ma è necessario lanciare un allarme rispetto ad un rischio grande, ossia la sostenibilità di un Sistema Sanitario, indebolito così tanto da rischiare di perdere la tenuta. La Calabria e altre regioni commissariate, rischiano di più». 

 

ORE 17.52: Nalla pubblica amministrazione saranno sospesi i concorsi per dirigenti di prima fascia fino al 2015. È quanto si legge nella bozza del decreto legge: «Fino alla conclusione dei processi di riorganizzazione di cui al presente articolo e comunque non oltre il 31 dicembre 2015 sono sospese le modalità di reclutamento previste dall’articolo 28-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165».

 

ORE 17.45: La spending review, che è all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi, approderà nell’aula della Camera a partire dal 31 luglio. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

 

ORE 17.18: Dal decreto legge sulla spending review è saltato anche il risparmio di spesa garantito dalla Difesa per le forniture militari (per 100 mln per il 2013 e 2014) e la riduzione del fondo per l’uranio impoverito. 

 

ORE 17.10:  «La decisione di tagliare all’interno della spending review il capitolo di spesa delle scuole paritarie, con una decurtazione di circa 60 milioni di euro, determinerà la chiusura di numerose scuole paritarie, facendo venire meno la possibilità di scelta delle famiglie, nello stesso tempo, provocando problemi occupazionali non indifferenti.» Lo dichiara il Presidente di AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) Roberto Gontero.

 

ORE 17.01: Arriva la pagella per i dipendenti statali: nel dl sulla spending review, si legge infatti che verranno individuati per decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con l’Economia, i criteri per «la valutazione organizzativa e individuale» dei dipendenti pubblici.  E’ saltata invece la norma che obbligava i dipendenti pubblici alle ferie per la chiusura degli uffici nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno.

 

ORE 16.54:  I presidenti delle Regioni non ci stanno a una manovra, per quanto riguarda i tagli della sanità «subdola» e che «viola accordi precedentemente realizzati». Nel caso in cui il documento della spending review venisse approvato nella misura in cui è stato annunciato nei giorni scorsi, i Presidenti delle Regioni ricorreranno al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, come garante della Costituzione. I Governatori hanno lanciato il loro allarme sul sistema sanitario che rischia il collasso dopo l’incontro avuto con il ministro della Salute, Renato Balduzzie hanno aggiunto: «E’ inaccettabile che il Governo proceda in maniera unilaterale».

 

ORE 16.45: «Le notizie sul rischio chiusura di alcuni Tribunali in Calabria creano allarme e preoccupazione, per le conseguenze che potrebbero derivarne in un territorio in cui istituzioni e società civile sono impegnati in una lotta dura e difficile contro ogni forma di illegalità e particolarmente contro la presenza radicata della criminalità organizzata». Lo afferma, in una lettera aperta al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti ed al sottosegretario all Presidenza Antonio Catricalà, il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico. 

 

ORE 16.37: L’aumento dell’Iva scatterà dal primo luglio 2013, mentre a decorrere dal 2014 il rincaro sarà dello 0,5%. È quanto si legge nella bozza del dl spending review entrata in Consiglio dei Ministri, di cui l’Agi è in possesso. E’ autorizzata la spesa di 9 milioni di euro, per l’anno 2012, per gli interventi connessi alle eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio nazionale nel mese di febbraio 2012.

 

ORE 16.36: «Lei ne ha avuto conferma?» Il ministro della Giustizia con questa battuta replica ai cronisti che, alla Camera, le chiedono se la revisione delle circoscrizioni giudiziarie andrà oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri. Il decreto legislativo, intanto, aspetta i pareri, obbligatori ma non vincolanti delle commissioni parlamentari, che non hanno ancora sciolto la riserva. Il Guardasigilli ha partecipato alla seduta della commissione presieduta da Giulia Buongiorno dove ha ribadito che intende procedere alla razionalizzazione della geografia giudiziaria attuando i criteri della delega. 

 

ORE 16.30: Non c’è la riduzione delle province e salta anche il blocco delle tariffe dal 2013, nella bozza del dl spending review che entra oggi in Consiglio dei Ministri: lo riferisce l’agenzia di stampa Agi, precisando che il provvedimento, in corso di preparazione da diversi giorni, ha subito le ultime limature. Le novità introdotte riguardano 9 milioni per le zone colpite dall’emergenza neve di febbraio scorso, 103 milioni per i libri di testo gratis e la liquidazione di «Arcus spa» nonchè la possibilità di coinvolgere altri 1.600 lavoratori esodati, oltre ai 55.000 già ‘salvatì dal decreto. E’ saltato anche il risparmio di spesa garantito dalla Difesa per le forniture militari (per 100 mln per il 2013 e 2014) e la riduzione del fondo per l’uranio impoverito.

 

ORE 16.24: Arriva una stretta sul personale degli enti locali. Secondo la bozza del dl spending review, fermo restando i vincoli già previsti, entro il 2012 verranno stabiliti «i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche, tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente».


ORE 16.23:  I tagli alla sanità decisi con la spending review sono «insopportabili», quindi «il governo cambi rotta o sarà rottura istituzionale». Lo rendono noto le Regioni, le quali, in una conferenza stampa, denunciano il “cambio della natura dei servizi sanitari imposto dal governo». Le Regioni faranno appello al Capo dello Stato. Saltano, intanto, i lavori della Conferenza stato Regioni in programma alle 16.30 di oggi presso il ministero per gli Affari Regionali. La decisione è emersa al termine dei lavori della conferenza delle Regioni: i governatori hanno aperto il fronte di battaglia col Governo


ORE 16: Alta tensione tra Enti locali e governo a poche ore dal Consiglio dei ministri che dovrà varare il provvedimento sulla spending review. Il ministero della Salute, intanto, smentisce che esistano già delle liste di piccoli ospedali che saranno chiusi per effetto del decreto del governo: «Non esistono liste di ospedali da chiudere, nè nessuno le sta predisponendo», si legge in una nota. Ma i governatori ritengono i tagli decisi dal governo nella sanità per il 2012 «irricevibili», visto che «sono venite meno le normali relazioni istituzionali tra governo e regioni, incidendo negativamente sui principi costituzionali». Anche l’Unione delle Province parla di «tagli lineari a Regioni, Province e Comuni, che non premiano l’efficienza degli enti e incidono direttamente sui servizi ai cittadini». La protesta è bipartisan e coinvolge tutti i governatori.

 

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