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«I TAGLI al solo Sistema sanitario calabrese dovrebbero incidere di circa 160 milioni di euro fino al 2014, a partire dal mese di luglio del 2012. A questi si aggiungono le precedenti manovre finanziarie che comportano un’incidenza complessiva, in termini di minore entrate, di circa 700 milioni di euro in 3 anni». Lo ha svelato la vicepresidente della giunta regionale Antonella Stasi, dopo aver partecipato ieri alla riunione dei governatori convocata per discutere sui tagli nella spesa sanitaria e nel corso della quale era presente il ministro della Salute Renato Balduzzi:  «Apprezziamo quanto riferito dal ministro – ha sostenuto, al termine dell’incontro, la vicepresidente Stasi –  che ha mostrato apertura ed un impegno per ridurre al minimo l’impatto dei tagli, ma è necessario lanciare un allarme rispetto ad un rischio grande, ossia la sostenibilità di un Sistema Sanitario, indebolito così tanto da rischiare di perdere la tenuta. La Calabria e altre regioni commissariate, rischiano di più». 

Il ministro Balduzzi, intervenendo a Unomattina Estate su Rai1, si è detto «consapevole del fatto che alle regioni è stato chiesto molto. È prevista però una norma che consente di ridiscutere le decisioni per il 2013 e 2014 per vedere se sono sostenibili e cosa debba essere modificato. Dobbiamo chiedere uno sforzo perchè il risparmio vada nel senso della valorizzazione e dell’efficienza dei servizi».

ECCO COSA PREVEDE IL DECRETO – L’analisi della spesa sanitaria delle diverse Regioni, delle singole Aziende sanitarie locali e ospedaliere ha evidenziato una notevole variabilità dei costi sostenuti per l’acquisto di beni e servizi (sanitari e non sanitari) di farmaci e di dispositivi medici. Si è quindi deciso di concentrare gli sforzi per una riduzione dei costi sanitari su 4 capitoli di spesa:  

1) Condizioni di acquisto e fornitura di beni e servizi. Si prevede anzitutto la rideterminazione degli importi e delle prestazioni previsti nei singoli contratti di fornitura nella misura del 5%, a decorrere dall’entrata in vigore del decreto legge e per tutta la durata del contratto. Tale misura straordinaria – finalizzata ad anticipare già nel 2012 le misure sui beni e servizi previste dal decreto legge n. 98 del 2011 – produrrà pienamenti i suoi effetti a decorrere dal 2013 e sarà basata sull’obbligo per le centrali di acquisto di tenere conto dei nuovi contratti dei prezzi di riferimento che via via l’Autorità di controllo sui contratti pubblici renderà noti e disponibili.

Per i contratti già stipulati è prevista invece una rinegoziazione tra Azienda sanitaria e fornitori, oppure la possibilità di recesso da parte della struttura pubblica, nel caso di significativi scostamenti (20%) tra i prezzi in vigore e quello di riferimento (in deroga all’articolo 1171 del Codice civile).  

2) Spesa per farmaci. Per il 2012 è previsto un aumento dello sconto obbligatorio che le farmacie e le aziende farmaceutiche praticano nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. Lo sconto passa, per le farmacie, da 1,82% a 3,85% ed è variabile, a partire dall’entrata in vigore del decreto, per il 2012, 2013, e 2014. Per le aziende farmaceutiche lo sconto passa da 1,83% a 6,5%, per il solo anno 2012, a partire dall’entrata in vigore del decreto. Per gli anni successivi la revisione della spesa viene operata tramite una ridefinizione delle regole che prevedono un tetto di spesa sia per la farmaceutica convenzionata territoriale che per la farmaceutica ospedaliera. Per la farmaceutica territoriale viene individuato un nuovo tetto di spesa pari all’11,5% (rispetto al precedente 13,3%). Per la farmaceutica ospedaliera il nuovo tetto è del 3,2% (rispetto al precedente 2,4%).

Nel caso di sfondamento del tetto della farmaceutica territoriale viene confermato il meccanismo di ripiano totalmente a carico della filiera farmaceutica (aziende, grossisti, farmacisti); per lo sfondamento della spesa farmaceutica ospedaliera, che fino ad oggi è stato tutto a carico delle Regioni, viene introdotto un meccanismo di ripiano che pone a carico delle aziende farmaceutiche il 50% del totale.  

3) Spesa per dispositivi medici. Per il solo secondo semestre 2012 viene previsto un abbattimento del 5% degli importi e dei volumi di fornitura. Mentre nel 2013 la revisione della spesa viene realizzata tramite la fissazione di un tetto di spesa pari al 4,8% per tali dispositivi. Le Regioni sono chiamate a garantire tale tetto di spesa sia attraverso l’utilizzo dei prezzi di riferimento, sia attraverso interventi di razionalizzazione nella fase di acquisto, immagazzinamento e utilizzo degli stessi nelle attività assistenziali.  

4) Acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. La misura prevista consiste in una riduzione del budget assegnato alle singole strutture pari all’1% per il 2012 e al 2% per il 2013, rispetto al budget 2011.

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