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NON solo i tribunali. Il nuovo assetto della geografia giudiziaria italiana arriva a incidere di netto le strutture calabresi. Tra le 220 sezioni distaccate italiane, ce ne sono 9 calabresi: sono quelle di Acri (sezione di Cosenza), Chiaravalle Centrale (Sezione di Catanzaro), Cinquefrondi (sezione di Palmi), Melito Porto Salvo (Sezione di Reggio Calabria), San Marco Argentano (sezione di Cosenza), Scalea (sezione di Paola), Siderno (Sezione di Locri), Strogoli (sezione di Crotone) e Tropea (sezione di Vibo Valentia).

Ancora più numerosi gli uffici dei giudici di pace finiti sotto la scure del governo. Il decreto ha tagliato 667 sedi e 60 di essi sono calabresi.

Il giudice di pace se ne andrà da Cassano, Lungro, Mormanno, Oriolo, San Sosti, Spezzano Albanese, Trebisacce per il circondario di Castrovillari; da Badolato, Borgia, Chiaravalle Centrale, Cropani, Davoli, Squillace, Taverna, Tiriolo nel circondario di Catanzaro; Acri, Montalto Uffugo, Rogliano, San Giovanni in Fiore, San Marco Argentano, Spezzano Sila nel circondario di Cosenza; Cirò, Petilia Policastro, Santa Severina, Savelli, Strongoli nel circondario di Crotone; Filadelfia, Maida, Nocera Terinese, Soveria Mannelli nel circondario di Lamezia; Amantea, Belvedere Marittimo, Cetraro, Scalea nel circondario di Paola; Campana, Cariati, Corigliano, Cropalati, San Demetrio Corone nel circondario di Rossano; Arena, Mileto, Nicotera, Picco, Serra San Bruno, Soriano, Tropea nel circondario di Vibo Valentia; Bianco, Caulonia, Gioiosa Jonica, Siderno, Staiti, Stilo nel circondario di Locri; Cinquefrondi, Laureana di Borrello, Oppido Mamertina, Sinopoli, Taurianova nel circondario di Palmi; Gallina, Melito Porto Salvo, Villa San Giovanni nel circondario di Reggio Calabria. 

 

 

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