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REGGIO CALABRIA – Gli operai idraulico forestali della Calabria sono scesi in massa a Reggio Calabria nel giorno in cui a Palazzo Campanella si dovrà discutere della riforma dell’ente regionale. Un gruppo nutrito di lavoratori è riuscito a superare il primo blocco ed entrare nello spazio interno del palazzo che ospita il Consiglio regionale. Il clima è teso. Fra gli operai c’è chi grida “pescecani” ai politici che sfilano sulle passarelle di Palzzo Campanella o, rivolgendosi al governatore Scopelliti, lo tacciava di tradimento. 

Le forze dell’ordine, in assetto anti sommossa, hanno alzato una barriera umana per evitare che la protesta possa raggiungere le stanze della politica. Palazzo Campanella è paralizzato. Tutte le uscite vengono controllate dalle forze dell’ordine. A Reggio Calabria sono arrivati più di mille operai idraulico forestali. Solo dalla provincia di Reggio Calabria si sono mossi più di sessanta pullman, ma le prefetture di tutte le province calabresi hanno inviato segnalazioni precise ai colleghi di Reggio Calabria. In una nota la Cgil ha reso noto che gli operai «chiedono le dimissioni in blocco della Giunta Regionale della Calabria e il ritiro del provvedimento presentato dall’assessore Trematerra». 

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