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LAMEZIA TERME – Alfredo D’Attorre affonda la stoccata, Pier Luigi Bersani gli copre le spalle. Nel mirino, a Lamezia Terme, a margine della prima giornata di lavori della conferenza del Partito Democratico sul Mezzogiorno, finisce la maggioranza regionale: «Qui governa la destra più indecente d’Italia», è stato l’affondo pronunciato dal commissario del Pd calabrese. E il segretario nazionale del partito, che domani interverrà nel convegno con il suo discorso, ha applaudito all’offensiva: «I toni sono giusti perché il sistema attuato qui è inaccettabile». 

Bersani cita esplicitamente la vicenda di Reggio Calabria e l’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale nella città guidata per anni dall’attuale governatore: «La democrazia – ha dichiarato rispondendo alle sollecitazioni dei giornalisti – va difesa su basi di legalità, perché anche la Calabria è in Europa». Ma poi Bersani fa partire anche un richiamo verso Roma: «Siamo venuti in Calabria perchè c’è un sud nel sud, lo sappiamo tutti che la Calabria rappresenta un’emergenza per il Paese». E in questo senso il segretario pd fa riferimento la mozione presentata in parlamento e parla di «segnali positivi» plaudendo alla condivisione da parte di altri partiti.

Bersani ha poi preso spunto dagli scandali che rischiano di travolgere le amministrazioni regionali per parlare di legge elettorale: «Noi le preferenze non le gradiamo perchè non vogliamo Batman. E basta con i monogruppi alla Scilipoti. In più vogliamo la parità di genere, con un 50% di candidati uomini e 50% donne. Una questione di cui nessuno parla. Queste le nostre proposte in materia di legge elettorale sulla quale vorremmo che ci fosse un po’ di attenzione. Sulla nuova legge elettorale – ha aggiunto Bersani – noi del Pd abbiamo le idee molto chiare e formuliamo proposte precise. La nuova legge elettorale deve dare a chi vince la possibilità di governare. In più la frantumazione e la balcanizzazione con un proporzionale secco ci porterebbe al disastro. Queste, mi chiedo, sono cose del Pd o sono cose dell’Italia?». 

E sulle alleanze assicura: «Non sto facendo alleanze con Casini ma organizzando con le primarie un’area dei progressisti. Chiedo che questa area sia aperta ad un confronto con quelli che intendono stare in Europa, nella Costituzione e vogliono combattere populismo, leghismo e berlusconismo».

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