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di ANTONIETTA CATANESE
REGGIO CALABRIA – In un affollato sabato di passeggio sul Corso Garibaldi di Reggio Calabria, il flash mob ha catturato decisamente  l’attenzione.
 Sacchetti di rifiuti sulle scale, nientemeno, che di Palazzo San Giorgio. Su quel palazzo “commissariato”, e con lui la città dello Stretto, gli attivisti del movimento “Andate via Calabria” hanno deciso di esternare tutta la loro indignazione e non poco dissenso. 
Civilmente. Perchè i sacchetti, dopo l’azione dimostrativa, sono stati riposti dagli attivisti nel cassonetto. Ma forte. 
Non solo un modo per denunciare ancora una volta l’immondizia che giace in ogni angolo della città. Ma una azione dimostrativa per dire che “Andate via” vuole «mandare via tutta l’attuale classe politica nonché le caste finanziaria, dirigenziale e tecnocratica e fondare un nuovo meccanismo di democrazia aperta e partecipativa».
Il  cartello sui sacchetti lasciava del resto pochi dubbi sull’obiettivo principe del messaggio: il governatore Giuseppe Scopelliti. Sul fronte “squisitamente” riferito al nodo-pattume in città, intanto, l’associazione Pharsalia si prepara alla protesta. Oggi, infatti, al museo Rabainisia, si terrà un presidio per lanciare una petizione contro il dilagare dei rifiuti su strade e marciapiedi.
La presidente  della associazione “ Pharsalia” Maria Grazia Penna sarà oggi alle ore 17,00 la prima firmataria del movimento “Reggio libera”. La mission? «Mettere insieme tutti coloro che vorranno rassegnare  , dinanzi ai commissari prefettizi le proprie bollette Tarsu ,che non pagheranno piu’». 
Una protesta che dilaga, su più fronti: «quello che ci indigna di più – fa sapere l’associazione Pharsalia –  e’ che la citta’ sonnecchia nella melma dei suoi rifiuti, nessuno sprona alcuno a cambiare rotta, forse sarebbe ora di fare di nuovo le barricate e stavolta non sarebbero per un pennacchio, ma solo a tutela della nostra  salute».
Una situazione a dir poco esplosiva, in città. E una protesta che cresce, viaggiando tra banchetti, petizioni e flash mob, ma che raccoglie sempre più adesioni nella rete. Nessuna dichiarazione dai manifestanti: «Metteremo in rete su fb le nostre ragioni – dicono – e le immagini di questa protesta». Intanto oggi si raccolgono le firme per rispedire al mittente i tributi mal digeriti dai cittadini effettivamente aggrediti, in diversi quartieri, da pattume e pestilenziali miasmi.

REGGIO CALABRIA – In un affollato sabato di passeggio sul Corso Garibaldi di Reggio Calabria, il flash mob ha catturato decisamente l’attenzione. Sacchetti di rifiuti sulle scale, nientemeno, che di Palazzo San Giorgio. Su quel palazzo “commissariato”, e con lui la città dello Stretto, gli attivisti del movimento “Andate via Calabria” hanno deciso di esternare tutta la loro indignazione e non poco dissenso. Civilmente. Perchè i sacchetti, dopo l’azione dimostrativa, sono stati riposti dagli attivisti nel cassonetto. Ma forte. Non solo un modo per denunciare ancora una volta l’immondizia che giace in ogni angolo della città. Ma una azione dimostrativa per dire che “Andate via” vuole «mandare via tutta l’attuale classe politica nonché le caste finanziaria, dirigenziale e tecnocratica e fondare un nuovo meccanismo di democrazia aperta e partecipativa».

Il cartello sui sacchetti lasciava del resto pochi dubbi sull’obiettivo principe del messaggio: il governatore Giuseppe Scopelliti. Sul fronte “squisitamente” riferito al nodo-pattume in città, intanto, l’associazione Pharsalia si prepara alla protesta. Oggi, infatti, al museo Rabainisia, si terrà un presidio per lanciare una petizione contro il dilagare dei rifiuti su strade e marciapiedi. 

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