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REGGIO CALABRIA – Passa in Consiglio regionale la proposta di legge per la Fondazione “Campanella” di Catanzaro, il voto contrario è stato espresso da Italia dei valori. La “legge ponte”, così come l’aveva presentata il presidente Giuseppe Scopelliti, prevede di trasformare la Fondazione in istituto di ricerca e cura, riconoscendo anche l’accreditamento al servizio sanitario. Soluzioni che permettono di salvare il futuro della Fondazione stessa, del Centro oncologico e dei suoi dipendenti. La seduta era stata convocata proprio per affrontare questo tema, con la proposta di partenza che era stata sottoscritta anche dall’opposizione.

IL DIBATTITO. Nel dibattito sul riconoscimento della Fondazione Campanella è intervenuto per primo Antonio Scalzo (Pd) che ha rilevato come la riorganizzazione e la ridefinizione dell’assetto giuridico della Fondazione rappresenti il nodo più importante della discussione. Tuttavia Scalzo non ha fatto mancare alcune considerazioni sulla difficoltà che si sono evidenziate per il finanziamento alla Fondazione Campanella, precisando che «il subemendamento, di cui è firmatario, accantona il sistema di finanziamento precedentemente previsto, puntando nell’imminenza a dare massimo riguardo al Polo oncologico e senza rinunciare, però, nel futuro prossimo, a far diventare la Fondazione Campanella Ircss. A mi parere la previsione di una Fondazione di diritto privato mi sembra la soluzione maggiormente idonea a perseguire gli scopi prefissi, in particolare garantire i trattamenti in materia oncologica nonchè nella diagnosi, ricerca e cura della malattia, anche al fine di ridurre l’emigrazione sanitaria, offrendo la possibilità a tutti i calabresi e non solo di usufruire di un servizio di eccellenza». 

 Nel sottolineare l’importanza dell’accreditamento definitivo Scalzo ha valutato positivamente la differenza operata dalla proposta tra Unità operative oncologiche e non, con la previsione che queste ultime siano trasferite al Mater Domini. In riferimento, poi, alla copertura finanziaria, Scalzo ha evidenziato la necessità di un finanziamento extra budget, da prevedere con appositi capitoli già nel prossimo bilancio di previsione. «Quando la responsabilità prende il posto delle posizioni di parte, non si può che arrivare a decisioni positivi», ha commentato nel suo intervento il consigliere Pdl Giovanni Nucera, che ha definito la proposta «lo strumento con il quale si è creato e si creerà in Calabria, in maniera più forte, il primo vero centro oncologico dei calabresi, in cui potrà diventare di qualità la diagnosi, la prevenzione e la cura dei malati oncologici, il rapporto tra medico e ammalato e la stessa ricerca. Con la Fondazione Campanella per la prima volta – ha concluso Nucera – una struttura viene definita ‘centro di ricercà ed abbiamo il dovere tutti di difenderla e sostenerla». 
Rosario Mirabelli si è soffermato sull’organizzazione che dovrà avere la fondazione, sulla copertura finanziaria, «che dovrà essere adeguata alle prestazioni. Argomenti – ha aggiunto – che sarebbe necessario approfondire per dissipare incertezza, perchè non si può pensare di ridimensionare i posti letto solo con la necessità di far quadrare i conti». Claudio Parente che ha definito «fuori luogo» le ripetute definizioni di ‘mostro giuridicò della Fondazione, ha rilevato invece che la ricerca che andrà a caratterizzare la nuova struttura, non è fine a se stessa, e aiuterà a guadagnare tempo nella diagnosi e nella cura dei malati oncologici. Nell’annunciare il voto contrario del gruppo Idv Giuseppe Giordano ha parlato di «vicenda altalenante della Fondazione, che giunge oggi alla sua quinta puntata, dopo le sonore bocciature ricevute dalle varie configurazioni che via via sono state date alla struttura. «Le questioni che noi abbiamo sollevato – ha proseguito Giordano – si sono dimostrate tutte fondate. La proposta di oggi, nella quale molte cose non ci convincono – ha aggiunto Giordano che ha paventato il rischio che anche la nuova legge possa incappare nella mannaja degli organi che dovranno valutarla – andava affrontata uscendo dalla logica dell’emergenza». Alfonso Datto (Udc), ha invece sottolineato «il dato significativo rappresentato dallo sforzo che stiamo facendo in questo momento, nella convergenza nel voler difendere un centro di eccellenza, risultato della volontà di un dialogo all’interno di quest’Aula ma anche la conferma della necessità – ha affermato – di un ineludibile processo di riforma che va avviato in questa Regione». In rappresentanza di Italia dei Valori è intervenuto anche Domenico Talarico. «Non condivido questa proposta soprattutto nella sostanza – ha ribadito ricordando che la storia della ‘Campanellà è anche una storia di sprechi, di abusi e di evidenti violazioni di legge. Ci sono state, è vero, anche buoni esempi,ma non si può perdonare tutto. Ci sarebbe la necessità che ha parlato di risposte non sufficienti per porre la parola fine a questa vicenda – di operare una revisione, anche alla luce di quanto ha più volte rilevato la Procura generale della Corte dei Conti». Prima delle valutazioni finali del Presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti è intervenuto nuovamente il relatore Nazzareno Salerno, che ha definito la proposta all’esame dell’Aula, «la dimostrazione ai calabresi che la politica regionale, mettendocela tutta, è in grado di affrontare i problemi e di risolverli». Secondo il governatore, «questo provvedimento di legge è un fatto estremamente positivo ed approvarlo significa garantire la prosecuzione delle attività del polo oncologico calabrese».
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