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LOCRI (REGGIO CALABRIA) – Immediata la risposta della parlamentare Maria Grazia Laganà Fortugno alla notizia di ieri sullo stipendio ancora percepito dalla stessa quale vice direttore sanitario presso l’ospedale di Locri, pur essendo in aspettativa non retribuita perché titolare dell’indennità di carica. Una precisazione puntuale che, per quanto le riguarda, intende chiarire la vicenda. È la stessa deputata ex Pd, ora appartenente per sua espressa volontà al gruppo misto della Camera, a chiarire il fatto in una breve nota. «Sono stata io a segnalare immediatamente ai vertici dell’Asp di Reggio Calabria l’anomalia che ho riscontrato per caso sul mio conto bancario». È diretta la Laganà ad indicare come si è arrivati alla conoscenza di quello che da tempo si stava verificando. La prima ad accorgersi, dunque, che sul proprio conto veniva accreditato “impropriamente” lo stipendio come dipendente dell’Azienda sanitaria è stata lei per una “coincidenza”. «Non sono solita controllare il mio conto in banca – dichiara esplicitamente la parlamentare -. Sapevo che l’unica mia entrata è quella derivante dalla mia carica in Parlamento, sapevo delle mie uscite, e non mi interessava controllare più di tanto. Verso la fine di novembre, per ragioni personali, ho dovuto per forza fare una verifica finanziaria e ho subito notato l’anomalia». 

È da quell’istante che Maria Grazia Laganà Fortugno, senza perdere tempo, informa con una nota scritta l’azienda sanitaria reggina e, contestualmente, chiede un incontro alla direzione. Il 23 novembre scorso la parlamentare s’incontra con il direttore amministrativo dell’Asp, Francesco Tomaselli. Entrambi, consapevoli di quanto si era verificato, stabiliscono di comune accordo le modalità per dirimere l’anomalia. È la parlamentare a chiedere un apposito “Piano di rientro” per il recupero delle somme indebitamente accreditate sul conto del medico-deputato. A margine della sua nota di chiarimento, Maria Grazia Laganà sottolinea che ha sempre e puntualmente comunicato alla sua azienda, a partire dal 2006 e così ogni anno, la sua condizione di parlamentare in aspettativa senza assegni e, quindi, con conseguente diritto ad indennità parlamentare. Per di più, la stessa fa sapere che ogni anno l’Asp competente le ha rilasciato la tabella riepilogativa per il pagamento dei contributi previdenziali a carico della Laganà, proprio perché riconosciuta dipendente in aspettativa. I più alti dirigenti dell’Asp, una volta ricevuta la segnalazione da parte dell’interessata, verificati per bene i fatti, hanno immediatamente chiesto conto agli uffici preposti della situazione, richiedendo una relazione scritta sull’accaduto. L’indagine interna potrà chiarire ora che non si è trattato niente più che di una svista e di un grossolano errore.
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