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REGGIO CALABRIA – Decine di manichini impiccati sono stati appesi ai lampioni del corso principale di Reggio Calabria per protestare contro la crisi che sta attraversando la città. L’iniziativa è stata attuata dai giovani del Msi-Fiamma Tricolore.   I manichini “impiccati”, che apparivano nel tratto che collega Palazzo San Giorgio, sede del Comune, al Palazzo della Provincia, portavano al collo anche un cartello con i quali spiegano le ragioni del loro “suicidio”: «Il Comune non mi pagava lo stipendio da mesi», «sono morto per le promesse dei politici», «vantavo crediti dal comune, ho dovuto chiudere la mia impresa», «sfrattato, la casa popolare era un miraggio».   

Il Comune di Reggio Calabria è stato sciolto nei mesi scorsi per vicende collegate alla criminalità organizzata. Dopo lo scioglimento si sono insediati i commissari che stanno affrontando anche una dura situazione dal punto di vista delle finanze e dei conti. Nei giorni scorsi si sono svolte numerose proteste dei lavoratori che chiedevano il pagamento dello stipendio.   «Non è possibile – è scritto in una nota del Msi-Fiamma Tricolore – che i commissari scarichino tutte le responsabilità del debito comunale sopra i cittadini, gli stessi che non percepiscono da mesi lo stipendio o vantano crediti dal Comune».

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