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CATANZARO – La parola d’ordine di Sergio Abramo, dopo la sua quarta elezione a sindaco del capoluogo di regione, è “rispetto”. Reduce da una nottata di festeggiamenti e baldoria, insieme ai collaboratori e agli alleati di coalizione, l’imprenditore – che ha dovuto superare l’anomala prova di un voto in otto sezioni su 90 per via della sentenza del Tar che ha annullato le elezioni a novembre – è già pronto per l’insediamento, che avverrà stamattina alle 10.30, con relativo passaggio di consegne con il commissario prefettizio, Silvana Riccio.
«Il voto – dice infatti il neo primo cittadino – credo si stato un ripagarmi del lavoro fatto in questi cinque mesi. Dal punto di vista politico Catanzaro è del centrodestra e, in un momento negativo per la coalizione, la città è diventata un simbolo da questo punto di vista. Il centrodestra, il Pdl, ne devono prendere atto e rispettarci come città capoluogo. Vogliano essere rispettati. Se mi riferisco alla Regione? Anche».
Dal canto suo, il presidente della regione, Giuseppe Scopelliti, gongola per il risultato di Catanzaro e già promette il massimo impegno da parte della sua istituzione. Su tutto, all’inizio della campagna elettorale per le politiche, secondo il governatore il dato è eclatante e premonitore di quello che sarà il finale della partita fra Bersani-Monti e Berlusconi. «La rielezione di Abramo – dice infatti Scopelliti – era scontata: si riafferma finalmente il principio di elezioni democratiche e vinciamo con un consenso più ampio».
«Il centrosinistra – spiega ancora – non inaugura brillantemente la stagione del deputato catanzarese, come si definisce D’Attorre: ha portato sfiga sia lui che il povero Scalzo che in tre anni ha preso tre batoste pesanti. Quindi adesso l’invito è quello di una città che dovrà stringersi accanto all’assessore regionale Piero Aiello per farlo diventare senatore di Catanzaro e della Calabria intera».
Sul piano della composizione del Consiglio comunale, poche novità tra gli eletti: qualche cambiamento fra le fila del centrosinistra di Salvatore Scalzo e nelle classifiche dei votati nelle singole liste.

CATANZARO – La parola d’ordine di Sergio Abramo, dopo la sua quarta elezione a sindaco del capoluogo di regione, è “rispetto”. Reduce da una nottata di festeggiamenti e baldoria, insieme ai collaboratori e agli alleati di coalizione, l’imprenditore – che ha dovuto superare l’anomala prova di un voto in otto sezioni su 90 per via della sentenza del Tar che ha annullato le elezioni a novembre – è già pronto per l’insediamento, che avverrà mercoledì mattina alle 10.30, con relativo passaggio di consegne con il commissario prefettizio, Silvana Riccio.

 

«Il voto – dice infatti il neo primo cittadino – credo si stato un ripagarmi del lavoro fatto in questi cinque mesi. Dal punto di vista politico Catanzaro è del centrodestra e, in un momento negativo per la coalizione, la città è diventata un simbolo da questo punto di vista. Il centrodestra, il Pdl, ne devono prendere atto e rispettarci come città capoluogo. Vogliano essere rispettati. Se mi riferisco alla Regione? Anche».

Dal canto suo, il presidente della regione, Giuseppe Scopelliti, gongola per il risultato di Catanzaro e già promette il massimo impegno da parte della sua istituzione. Su tutto, all’inizio della campagna elettorale per le politiche, secondo il governatore il dato è eclatante e premonitore di quello che sarà il finale della partita fra Bersani-Monti e Berlusconi. «La rielezione di Abramo – dice infatti Scopelliti – era scontata: si riafferma finalmente il principio di elezioni democratiche e vinciamo con un consenso più ampio».«Il centrosinistra – spiega ancora – non inaugura brillantemente la stagione del deputato catanzarese, come si definisce D’Attorre: ha portato sfiga sia lui che il povero Scalzo che in tre anni ha preso tre batoste pesanti. Quindi adesso l’invito è quello di una città che dovrà stringersi accanto all’assessore regionale Piero Aiello per farlo diventare senatore di Catanzaro e della Calabria intera». Sul piano della composizione del Consiglio comunale, poche novità tra gli eletti: qualche cambiamento fra le fila del centrosinistra di Salvatore Scalzo e nelle classifiche dei votati nelle singole liste.

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