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CATANZARO – Tagliando di giunta ogni sei mesi. Sergio Abramo riparte da qui. Quando lo dice l’ufficio di gabinetto del sindaco è pieno come un uovo. Dirigenti, consiglieri, simpatizzanti e militanti del centrodestra sono stipati in pochi metri quadrati. I flash delle macchine fotografiche illuminano il volto dell’imprenditore tornato alla guida del capoluogo per la quarta volta. Da oggi, giorno del suo insediamento, si governa. “Poche chiacchiere e tanto lavoro”, il sindaco parla chiaro. Oggi si occuperà dell’emergenza rifiuti, da domani si preoccuperà di definire la nuova squadra di governo. Il criterio da seguire? Il peso dei partiti certificato dalle preferenze degli elettori. Niente altro. Ciò significa che l’esecutivo cambierà rispetto a maggio. Di composizione della giunta giura però di non averne ancora parlato, se non nei termini vaghi dell’ipotesi di un restyling, un tagliando forzato a causa di una parentesi, lunga due mesi di commissariamento. Le indiscrezioni, però, non mancano: si parla di molte conferme e di qualche new entry nel rispetto di riservatissimi accordi pre-elettorali che, ad esempio, tendono a valorizzare il ruolo dei partiti della coalizione più “pesanti”, e di amministratori e aspiranti tali che si sono spesi per la causa.

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