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CATANZARO – La senatrice uscente Dorina Bianchi è stata riammessa nella lista alla Camera del Pdl per le prossime elezioni politiche. Lo ha deciso la commissione dell’Ufficio centrale circoscrizionale elettorale di Catanzaro. Bianchi aveva presentato stamane alla commissione l’istanza di riesame dopo che ieri non era stata ammessa la sua candidatura perchè mancava il certificato che attesta l’assenza di cause ostative alla candidabilità.
L’istanza di riesame è stata elaborata dall’avvocato Alfredo Gualtieri, che assiste la senatrice Bianchi. La decisione dell’Ufficio centrale circoscrizionale elettorale di Catanzaro è giunta al termine di una lunga riunione.
La stessa commissione elettorale ha riammesso anche la lista “Io Amo l’Italia” per il Senato, capeggiata in Calabria dal sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori. «La Corte – comunica Marziale – ha accolto appieno la linea difensiva dell’avvocato Antonino Napoli, che ha evidenziato la leggittimità e regolarità della presentazione della lista».
POLEMICA NEL PDL.
La documentazione presentata dalla candidata del Pdl alla Camera in Calabria, la senatrice uscente Dorina Bianchi, collocata al terzo posto, è «illegittima». Lo sostiene, in comunicazione inviata all’ Ufficio elettorale presso la Corte d’appello di Catanzaro, l’avvocato Oreste Morcavallo «nell’interesse degli onorevoli Giovanni Dima e Nino Foti», posti, rispettivamente, al n. 6 e n. 5 della lista. Morcavallo chiede quindi che venga confermata l’esclusione della Bianchi. «Nella fattispecie – è scritto nella missiva del legale – si rileva come il termine previsto per la presentazione delle liste e le relative candidature alla Camera è perentorio ed improrogabile. Ciò in quanto non esiste nessuna norma che rende possibile integrazioni e/o sanatorie di sorta come invece previsto per le elezioni comunali, provinciali e regionali. Si aggiunga altresì come la mancata presentazione del certificato, contenente l’assenza di cause di incandidabilità, costituisce requisito necessario ed essenziale ai fini della stessa candidatura. Tale certificato assume infatti valore preponderante anche e soprattutto ai sensi del decreto legislativo sulle cause di incandidabilità in vigore dal 5 gennaio 2013. Secondo la legge appena citata, l’accertamento delle cause di incandidabilità comporta la cancellazione dalla lista dei candidati. Ed allora la mancata presentazione di tale certificato non consente neanche tale indagine imposta dalla legge». «Pertanto – conclude l’avv. Morcavallo – si insiste per la conferma dell’esclusione della candidata Bianchi dalle liste elettorali per la Camera».

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