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LAMEZIA TERME – «Un sistema di trasporto efficiente ed efficace costituisce una leva per lo sviluppo economico, sociale e territoriale di un’area e per il potenziamento della sua competitività». A dirlo è stato l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, nel corso della illustrazione delle linee guida del futuro Piano regionale dei trasporti svoltasi a Lamezia Terme. «Proprio per questo – ha aggiunto – il governo della Regione Calabria ritiene la riorganizzazione del sistema di trasporto una delle aree strategiche sulle quali intervenire nella prospettiva dello sviluppo regionale. Nel 2012 è proseguita con maggiore forza l’azione già avviata nel 2011 per la razionalizzazione dei servizi di trasporto. È stata salvata dal sicuro fallimento Ferrovie della Calabria. Con l’accordo dell’8 novembre scorso, che è stato stipulato dal Presidente Scopelliti con il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Mario Ciaccia, si è finalmente definita la conclusione di un percorso, rimasto in sospeso per 12 anni. A gennaio, inoltre, la Regione e Fdc hanno stipulato le convenzioni per la realizzazione di interventi di riqualificazione della rete per un valore di 16,5 mln, a valere sui fondi di un mutuo contratto nel 2012. Oltre alle emergenze, però, sono state poste in essere importanti azioni per lo sviluppo del sistema, in un contesto nel quale la conoscenza dello stato di fatto e il know how regionale in materia erano prossimi allo zero. Quasi senza gravare per nulla sulle risorse regionali, ma sfruttando le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE), è stato costituito un gruppo di giovani professionisti calabresi, affiancato da qualche professionista più esperto, che col loro lavoro hanno messo in condizione gli uffici di recuperare in parte il gap dal quale si partiva. Un primo importante tassello è stata l’individuazione e delimitazione dei bacini territoriali ottimali e omogenei. Sulla base dei bacini si potranno riorganizzare i servizi di trasporto pubblico locale e procedere con le gare per l’affidamento dei servizi, due azioni che per essere efficaci devono necessariamente essere attuate congiuntamente. Sono stati definiti un bacino unico regionale per i servizi ferroviari e cinque bacini per i servizi su gomma, di cui due per la Calabria settentrionale e meridionale, e tre che coinvolgono le aree urbane di Cosenza – Rende, Catanzaro-Lamezia e Reggio Calabria, con i comuni limitrofi». 

 «Adesso – ha sostenuto Fedele – è il momento di condividere questo ulteriore tassello, che costituisce l’avvio concreto del processo di pianificazione. Proprio al fine di definire gli obiettivi e le strategie prioritarie del Piano regionale dei trasporti sono state redatte queste Linee Guida. Rispetto al documento del 2009, pongono una maggiore attenzione alla scala regionale. Inoltre esulano da una visione meramente tecnica, essendo esplicitati gli indirizzi politici che si traducono nella scelta degli obiettivi da perseguire prioritariamente e in una visione strategica che individua le strategie fondamentali sulla base del quadro delle conoscenze attuali. Il processo di pianificazione che sta seguendo la Regione è stato avviato con una fase di ascolto del territorio, già concretizzatasi a partire dall’elaborazione di queste Linee guida con l’analisi degli stakeholder. Le Linee guida sono già state infatti costruite con un processo partecipativo che ha visto coinvolti nei mesi di dicembre e gennaio: le Province, l’Upi, l’ANCI, le organizzazioni sindacali, le associazioni delle aziende di autotrasporto viaggiatori, l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, la Direzione Marittima Regionale, Anas e Ferrovie dello Stato. Frutto di questo processo sono le Linee Guida del Piano Regionale dei Trasporti che La Giunta Regionale ha approvato il 28 gennaio e che oggi vengono presentate. Le Linee guida saranno definitivamente approvate dalla Giunta dopo l’analisi delle ulteriori proposte e osservazioni che perverranno a valle dell’incontro di oggi». 
 «Quale filosofia generale – ha proseguito Fedele – alla base delle Linee guida vi è la mobilità sostenibile, che deve essere intesa come modello per garantire il diritto alla mobilità di persone e merci. La sostenibilità sociale include l’accessibilità, la sicurezza e la partecipazione. La sostenibilità ambientale può essere declinata rispetto a due profili, che coniugano da un lato l’obiettivo di ridurre gli impatti negativi della mobilità sull’ecosistema, dall’altro l’obiettivo di ridurre gli impatti negativi della mobilità sulla salute e sulla qualità della vita. La sostenibilità economica include l’efficacia, in termini di capacità di avere un sistema di trasporto attrattivo che soddisfi la domanda di mobilità, e l’efficienza, in termini di rapporto tra i costi e i benefici nella produzione dei servizi nel rispetto delle risorse disponibili. La visione strategica conseguente, da un lato ribadisce e pretende le grandi opere (l’alta velocità ferroviaria, l’arteria stradale ionica, il Ponte sullo Stretto, il potenziamento in ottica intermodale del polo di Gioia Tauro, con la rimozione dei vincoli connessi), e dall’altro punta alla riorganizzazione della rete infrastrutturale e dei servizi in ambito regionale, con una razionale gerarchizzazione ed eliminazione di sovrapposizioni e doppioni, puntando prima sulla qualità piuttosto che sulla quantità».
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