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IL secondo rilevamento del sondaggio del Quotidiano sulle intenzioni di voto dei calabresi, raggruppato questa volta sia come dato generale che come dato scorporato, mantiene quasi intatto l’impianto iniziale che vede stimata: A) un’affermazione netta della coalizione di centrosinistra. B) un arretramento, altrettanto netto, del centrodestra sia rispetto alle elezioni politiche del 2008 e sia alle elezioni regionali del 2010. Quindi ancora una volta in Calabria si praticherebbe la filosofia dell’alternanza. Chi governa è punito. Il restringimento vistoso del Pdl trascina dietro di sé la destra, sia quella di Fratelli d’Italia (ex componente An) che quella di Storace; entrambi salgono rispetto al primo rilevamento ma restano ai piani bassi delle previsioni. Analogo restringimento riguarda la lista cadetta del Pdl, Grande Sud, che in Calabria riprende e mutua la sigla personale “Scopelliti Presidente”. 

La novità più significativa arriva dal Movimento 5 Stelle che arretra rispetto a gennaio ma resta il fatto dirompente di queste elezioni. Fa un passetto in avanti Rivoluzione civile, però sotto la soglia dello sbarramento. La stima del risultato finale del secondo rilevamento sulle intenzioni di voto, calcolata con una media ponderata tra i due rilevamenti, questo dice: Pd-Sel-Cd 38,7 %, Pdl-Grande Sud-Altri 23,2 %, Monti-Udc-Fli 14,1 %, M5S 13,8 %, Rivoluzione civile 2,3 %, Altri partiti 7,9 %, ma nessuno sopra la quota di sbarramento.
Il terzo polo neocentrista ha un leggero calo rispetto a gennaio che era al 14,8 % rispetto al dato attuale che è di 13,6 %. Monti conferma il 7,2 %, ma al Senato c’è l’intreccio con l’Udc che si fermerebbe al 5,1 % e poi un lieve calo di Fli al 1,3 %. Lo tsunami Grillo resta tale, ma nel secondo rilevamento ha un leggero calo: 13,2 % (14,8 %). Rivoluzione civile 2,6 % (1,8 %). Nel computo manca la Lega Nord, mentre si recupera il dato di Fermare il declino.
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