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Piazzata la Calabria nel casellario degli otto seggi che l’Udc è riuscito ad agguantare in questa campagna elettorale, resta ancora solo una incognita sulla rielezione di Roberto Occhiuto. Il giovane deputato uddiccino deve attendere che Lorenzo Cesa, capolista in Calabria, rinunci al seggio conquistato nella nostra regione e opti per un’altra “sede”. Gli animi nel partito calabrese sono al riguardo piuttosto tranquilli: al momento della composizione delle liste da Roma era stato assunto il tacito impegno a lasciare la rappresentanza della regione ai calabresi. I pronostici della vigilia ipotizzavano per Cesa il seggio nel collegio Lazio 2 o in Puglia per far spazio ad Occhiuto in Calabria. Dopo lo scrutinio la partita si è più complicata perché nel collegio laziale l’Udc è rimasta a bocca asciutta e al segretario nazionale Cesa ora non resterebbe che optare per la Puglia, a scapito di Angelo Cera, deputato uscente e sindaco di San Marco in Lamis, nel foggiano. Le testate pugliesi sottolineano in queste ore l’amicizia che lega Cera e Cesa.

Ma Roberto Occhiuto – già capogruppo Udc in commissione Finanze e vicepresidente della commissione Bilancio della Camera, capace di ritagliarsi uno spazio importante nel partito a giudicare anche dalle numerose ospitate nei talk show politici da Rai a La 7 – dalla sua, oltre agli impegni presi da Roma, può vantare comunque la prestazione dell’Udc calabrese. I centristi in Calabria hanno preso il 4,09 per cento, secondi in tutta Italia solo al collegio di De Mita in Campania 2 (4,72 per cento).

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