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REGGIO CALABRIA – Stavolta sembra arrivata ad un punto la storia sul Ponte sullo Stretto. E pare che il Governo abbia intenzione di staccare la spina in maniera definitiva all’opera. Tant’è che il Consiglio dei Ministri non ha concesso lo slittamento del termine per l’atto aggiuntivo dell’opera, fissato per il primo marzo. Termine che era stato imposto alla committente Stretto di Messina S.p.a e al contraente generale Eurolink, guidato da Impregilo, per presentare l’atto contrattuale aggiuntivo, così come richiesto dalla dall’articolo 1 comma 8 del decreto legge 2 novembre 2012, n. 187. Ciò vuol dire che non si procederà alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, dato che la società concessionaria pubblica e la Eurolink non sono giunte alla stipula dell’atto richiesto. In esso Impregilo avrebbe dovuto accettare le condizioni previste dal decreto legge, ovvero la caducazione degli atti di concessione nel caso in cui il Cipe, entro 60 giorni dalla firma, non avesse valutato positivamente la fattibilità del progetto, e se entro i 540 giorni la Stretto di Messina Spa non avesse trovato soggetti finanziatori.

A pochi giorni dall’emanazione del decreto legge del governo Monti, la Eurolink aveva chiuso il contratto con la Stretto di Messina, ritenendo che gli obblighi posti fossero illegittimi e facendo ricorso anche alla Corte europea. Da quel momento nessuna trattativa è stata intavolata. E dunque non è neppure stato perfezionare il contratto e la possibilità che fosse concesso più tempo per la risoluzione del contenzioso è stata negata dalla mancata proroga. Il ministro delle infrastrutture Corrado Passera in una relazione al Cosiglio dei Ministri ha illustrato lo stato attuale degli accordi, menzionando il recesso contrattuale della Eurolink lo scorso novembre e l’opposizione in tal senso della Stretto di Messina, impugnata dinanzi al Tar del Lazio. Dal ministero fanno sapere che, stando così le cose, non vi sono le condizioni per concedere la proroga richiesta dal contraente. Niente accordo. E di conseguenza neppure il tempo necessario per trovarlo.

LA REAZIONE. L’assessore ai trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele ha evidenziato che «ciò rappresenta l’ultimo regalo del governo Monti alla Calabria. Ancora una volta – ha aggiunto – il Sud e la nostra regione pagano scelte calate dall’alto da chi dimostra di non avere contezza degli innumerevoli riverberi che potrebbero scaturire dalla realizzazione di un’infrastruttura dall’innegabile valore ingegneristico e tecnologico che apporterebbe alla nostra regione enormi possibilità di sviluppo. Spero, per il bene della Calabria, che i provvedimenti del governo uscente possano essere rivisti dalla nuova classe dirigente chiamata a definire una strategia efficace per risollevare le sorti economiche delle regioni meridionali, e della Calabria in particolare». 

«In tal senso – ha sostenuto Fedele – la realizzazione del Ponte costituisce un passaggio cruciale per innescare un circolo virtuoso di crescita e occupazione. Sono, altresì, convinto che, se nell’assetto del nuovo governo, la coalizione di centrodestra avrà un ruolo di peso nel promuovere provvedimenti, il presidente Berlusconi manterrà sempre alta l’attenzione sulle vicende che regolano la questione Ponte, riportando ai primi punti dell’agenda politica la costruzione di una mega-opera che, ad oggi, può rappresentare una svolta per il rilancio dei nostri territori».
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