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RICADI – Dall’incontro organizzato dal coordinatore circolo PD di Ricadi, Ignazio Pontoriero, dal coordinatore provinciale Michele Mirabello e della candidata, non eletta, alla Camera Tania Ruffa con i militanti del partito per analizzare il risultato elettorale, gli errori – molti – e il futuro del partito sono emersi molti spunti di riflessione interessanti. Dopo aver ammesso, infatti, il tracollo del PD in Calabria (passati da 350 mila voti a 210 mila), «un risultato paradossale – ha chiosato Pontoriero – anche in considerazione del fatto che il governo regionale guidato da Scopelliti ha provocato danni irreparabili in diversi settori a partire dalla sanità», è stato messo in evidenza come nella provincia di Cosenza considerata roccaforte dei big del partito, il PD ha preso una sonora sconfitta, di conseguenza è scaturito che il modus operandi nella costituzione delle liste sia stato controproducente. Altro problema sollevato durante l’incontro, la differenza di voti tra primarie e elezioni, in molti comuni, infatti, ci sono stati casi in cui il PD ha preso alle politiche meno voti delle primarie, un esempio su tutti Diamante, roccaforte del renziano Magorno, dove alle primarie raccoglie 1550 voti, mentre, dalle urne sono usciti 1200 alla Camera e solo 850 al Senato, questo obiettivamente la dice lunga sulla bontà delle primarie. I veri protagonisti dell’incontro, comunque, sono stati i tanti militanti, che hanno parlato, anzi gridato, tutti la stessa lingua: «No al governissimo si ad un accordo con i grillini; ricambio generazionale all’interno della classe dirigente del partito a tutti i livelli; basta con le candidature imposte dall’alto; tagliare i privilegi dei politici; e soprattutto ascoltare la gente, anziché, parlare per tutta la campagna elettorale se fare o non fare l’alleanza con Monti». Tania Ruffa ha, senza giri di parole, asserito: «I giovani candidati sono stati penalizzati anche nella composizione delle liste, hanno prevalso le vecchie logiche di partito». Ruffa, valida utilizzatrice della rete, ha ribadito il bisogno di un ricambio generazionale che porti all’interno del partito anche un nuovo modo di comunicare utilizzando il web, mezzo molto caro ai grillini. Il coordinatore provinciale Michele Mirabello ha concluso: «Dobbiamo avere l’umiltà di metterci tutti in discussione perché malgrado la magra consolazione di essere arrivati primi abbiamo perso molti consensi, quindi dobbiamo ammettere di aver sbagliato campagna elettorale. No al governissimo – tiene a precisare Mirabello – e riguardo a Grillo dobbiamo sfidarlo in Parlamento su i tanti punti di programma che abbiamo in comune».

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