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LAMEZIA TERME – E’ il 19 maggio la data orientativa in cui si svolgeranno le primarie aperte per l’elezione del nuovo segretario regionale del Pd e dell’assemblea regionale. Lo ha detto al’ANSA il commissario regionale del partito, Alfredo D’Attorre, al termine di una lunga riunione del coordinamento regionale svoltosi a Lamezia Terme. Alla riunione hanno partecipato parlamentari, consiglieri regioni, i coordinatori provinciali, i componenti dell’esecutivo regionale del Pd ed i vertici istituzionali del partito. Numerosi gli interventi, 22, che hanno seguito la relazione del commissario regionale Alfredo D’Attorre. Dalla riunione ha preso il via l’iter dei congressi, provinciali e regionale, ed è stato ipotizzato che tutto possa concludersi entro maggio. E visto che per la fine di quel mese sono in programma le elezioni amministrative, la data ipotizzata per le primarie aperte, non solo agli iscritti, ma anche agli elettori del Pd, è stata indicata nel 19. Entro il 22 marzo, intanto, le commissioni provinciali sono chiamate a certificare l’anagrafe degli iscritti del 2012 che serve per lo svolgimento dei congressi provinciali nei quali votano solo gli iscritti, sia per la prima fase del congresso regionale in cui c’è una prima consultazione sui candidati che avviene solo tra gli iscritti. Certificata l’anagrafe degli iscritti, il 23 marzo il coordinamento regionale del Pd tornerà a riunirsi e in quella sede D’Attorre presenterà il regolamento dettagliato con la successione di tutte le date, anche dei congressi provinciali. 

«Oggi – ha detto D’Attorre – abbiamo fatto un’analisi del risultato che è stato ben diverso rispetto alle aspettative, ed un’analisi delle ragioni di un risultato non corrispondente, sia a livello nazionale che in Calabria. Non sono mancati gli accenti anche critici ma l’intero gruppo dirigente si è messo in gioco, ovviamente a cominciare da me, e c’è stata una comune assunzione di responsabilità. Non sono mancati accenti critici rispetto all’impostazione della campagna elettorale, alla composizione delle liste, al modo in cui abbiamo comunicato il nostro messaggio. È inutile nascondere la testa sotto la sabbia, in Calabria abbiamo ridotto lo svantaggio, la sconfitta è meno pesante, ma comunque siamo insoddisfatti. Avevano l’occasione per dare un segnale di svolta nei confronti di una destra che pure ha subito un calo nettissimo. C’è il rammarico per non essere riusciti a vincere, in particolare al Senato. E’ un risultato che cambia tutto e spinge il Pd, a livello nazionale ed in Calabria, a ragionare in termini diversi, a rivedere l’organizzazione e a sintonizzarsi su un radicale rinnovamento che viene dalla società. Anche l’area Renzi, almeno così è stato detto oggi, ha precisato che la richiesta di dimissioni era di superamento dell’istituto del commissariamento non contro di me ma per far finire il commissariamento e arrivare alla celebrazione dei congressi».
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