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REGGIO CALABRIA – Il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, il presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti e i capigruppo consiliari hanno incontrato una rappresentanza sindacale dei lavoratori Lsu-Lpu. Nel corso della Conferenza dei capigruppo – in cui i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno esposto le ragioni e le preoccupazioni a seguito della sentenza n.18 della Corte Costituzionale che dichiarava l’illegittimità dell’art.55 della legge regionale n.47 2011 relativa all’attuazione del Piano di stabilizzazione del personale – è emersa la necessità di un percorso condiviso all’insegna della responsabilità e della certezza dell’operato che il Consiglio regionale dovrà assumere riguardo una questione così delicata e complessa che interessa quasi 5000 lavoratori calabresi e che necessita di relativa copertura finanziaria. Il dibattito è stato arricchito dai contenuti tecnici offerti dal direttore generale della presidenza Franco Zoccali e dal direttore generale del Dipartimento Lavoro Bruno Calvetta che hanno illustrato le difficoltà di ordine amministrativo e socio-economiche che segnano il percorso e che si inseriscono in un contesto «in cui – ha ricordato il presidente Scopelliti- siamo costretti ad utilizzare i 119 milioni di euro provenienti dalle tasse dei calabresi per ripianare i debiti pregressi della sanità calabrese. Il percorso di risanamento dei conti avviato in questi anni è stato riconosciuto recentemente anche dalla Corte dei Conti; speriamo in futuro di destinare questi 119 milioni di euro in investimenti e occupazione». Il dibattito si è concluso con la decisione unanime di approvare nel corso della riunione odierna del Consiglio regionale una norma transitoria che superi il vuoto legislativo derivante dalla sentenza della Corte Costituzionale e dia continuità ai rapporti dei lavoratori fino a concorrenza delle risorse inserite nel Bilancio regionale. «Ci muoveremo su due livelli – ha spiegato il presidente Talarico -. Da una parte, dobbiamo dare risposte immediate a lavoratori che rappresentano una risorsa importante per la comunità calabrese spesso trascurata, in settori vitali della Pubblica amministrazione, quali i servizi essenziali. A tal fine, c’è la volontà comune di approvare nella seduta odierna questa norma che superi questa fase di ‘vacatiò che si è venuta a determinare. Dall’altra parte, serve un approfondimento di merito che metta nero su bianco le riflessioni che sono scaturite nell’importante incontro di questa mattina e che, alla luce anche della posizione di Governo sul precariato, ci consenta di costruire un tavolo di lavoro più efficace in grado di rimuovere le problematiche di stabilizzazione. Sarà, dunque, questo un passaggio successivo che si muove nella logica di politica nazionale, rinnovando, in questa e in tante altre delicate questioni, l’impegno della Regione, nel rispetto dei calabresi, della loro dignità di persone e di lavoratori».

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