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CATANZARO – Notifiche delle multe da parte di Equitalia, addio. E con la chiusura di questa attività da parte dell’agenzia, scatta l’allarme per tanti comuni calabresi che rischiano di non potere incassare le multe elevate ed affidate, fino ad oggi, proprio ad Equitalia. Un caos e una nuova mazzata per le casse comunali. Così, per correre ai ripari, l’Associazione dei comuni calabresi, presieduta dal sindaco di Crotone, Peppino Vallone, ha pensato di convocare subito una riunione. 

L’obiettivo è quello di consorziare gli enti locali e procedere con la notifica. In Italia sono sei mila i comuni a rischio, con una infinità di atti che rischiano di paralizzarsi davanti alla riforma dell’agenzia nazionale della riscossione. In Calabria non è ancora chiaro quanti siano i comuni coinvolti, ma si tratta di una fetta notevole. 
Da qui l’idea dell’Anci di chiamare tutti a raccolta e trovare una soluzione immediata per non bloccare i ruoli che, da oggi, resteranno chiusi nei cassetti. Nelle città capoluogo di provincia, Cosenza ha trovato un accordo con una società partecipata da Equitalia. Si tratta, comunque, di una soluzione tampone, alla quale occorrerà dare un seguito. Peggiore la situazione di Crotone e Vibo Valentia, che non sanno ancora come uscire da questa emergenza. Titubanti ed in attesa anche Catanzaro e Reggio Calabria. 
 Ogni anno i comuni italiani producono verbali per 1,4 miliardi che, in queste condizioni, rischiano di rimanere inevasi. Svariate le soluzioni adottate dagli enti locali più solerti: da accordi con Poste italiane, che ha formato parte del suo personale, a contratti con società private che si occupano di recupero crediti, fino all’idea calabrese di consorziare i comuni per ottenere un servizio unico ed efficiente, e magari anche con costi ridotti. Non mancano anche enti locali che stanno spingendo per gestire in proprio il servizio riscossione, con tutte le difficoltà che questo ovviamente comporta dal punto di vista degli investimenti e del personale.
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