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IL congresso regionale del Pd non si terrà il 16 giugno come indicato nelle scorse settimane ma sarà accorpato con quello nazionale in programma in autunno. E’ quanto emerso nell’incontro che il segretario nazionale del Pd, Guglielmo Epifani, ha avuto oggi con il commissario regionale del Pd, Alfredo D’Attorre. 

La decisione era attesa dopo che sabato scorso il coordinamento regionale del partito aveva registrato posizioni contrastanti rispetto alla decisione di svolgere le consultazioni provinciali e regionali in anticipo rispetto alla scadenza nazionale. A Epifani, D’Attorre ha espresso rammarico e personale contrarietà per il fatto che decisioni assunte con un consenso generale in ben tre precedenti riunioni del Coordinamento regionale, tenutesi dopo le elezioni politiche, siano state messe in discussione, «pur essendo noto fin dall’inizio che in autunno si sarebbe tenuto il congresso nazionale del partito».   

Secondo quanto riferisce un comunicato del coordinamento regionale del Pd, «sulla base degli orientamenti maturati in una parte del partito calabrese si è dovuto tuttavia prendere atto che non sussistono più quelle condizioni di larga condivisione sulle modalità e sugli obiettivi dei congressi territoriali che avevano portato al loro anticipo rispetto alle scadenze nazionali e non si è potuto far altro che disporre l’accorpamento delle assise territoriali al percorso congressuale nazionale». 

Dal punto di vista formale e statutario, la mancata celebrazione dei congressi impedisce di mettere fine alla fase commissariale, obiettivo che D’Attorre e il coordinamento regionale da mesi avevano ribadito in ogni occasione. Per assicurare la direzione organizzativa e il rilancio dell’attività politica nella fase di avvicinamento al congresso nazionale, si è proceduto alla nomina di un responsabile operativo del Coordinamento regionale, individuandolo nella figura di Giovanni Puccio, attuale coordinatore dell’esecutivo regionale.   

«Subito dopo il primo turno delle amministrative – riporta ancora la nota – il responsabile del coordinamento regionale riunirà i cinque coordinamenti provinciali, per individuare i rispettivi responsabili. I responsabili dei Coordinamenti potranno dotarsi, a sostegno della loro attività, di organi esecutivi, composti secondo criteri di pluralismo e operatività. Le funzioni di garanzia e di verifica e certificazione delle anagrafi degli iscritti in vista del Congresso rimangono, invece, in capo alle Commissioni congressuali già costituite, la cui composizione sarà rivista all’avvio della fase congressuale sulla base delle indicazioni del Regolamento congressuale nazionale».

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