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REGGIO CALABRIA – Anche nei conti del centrosinistra c’è qualcosa che non convince gli investigatori della Guardia di finanza di Reggio Calabria alle prese con la verifica delle spese “folli” del Consiglio regionale, tra argenteria e balli cubani (LEGGI L’ARTICOLO). Ed è per questo che nell’informativa che sta sul tavolo dei magistrati della Corte dei Conti di Catanzaro hanno segnalato alcune operazioni, e relativi rimborsi che vanno verificati con attenzione. Tra i rimborsi del consigliere regionale Nicola Adamo e di Ferdinando Aiello, oggi parlamentare. Tra le fatture e gli scontrini rendicontati dai due consiglieri del centrosinistra vi sono una serie di voci, molto comune tra quelle dei politici regionali. Non mancano spese varie come viaggi in treno o aereo, cene, spese telefoniche, carburante e francobolli. Materiale tutto sommato normale per chi fa attività politica. Tuttavia i finanzieri segnalano alcuni contributi, o comunque pagamenti, piuttosto corposi all’associazione “Idea” di Cosenza. Soldi usciti dalle casse di palazzo campanella per arrivare direttamente in quelle del sodalizio che ha come scopo sociale la “prestazione di servizi”. Servizi da fornire, evidentemente al Gruppo Misto del Consiglio regionale. Il rappresentante legale della “Idea” risulta essere  Raffaele Zuccarelli, consigliere provinciale del Pd di Cosenza ed ex segretario di circolo, ma anche dipendente del Consiglio regionale della Calabria.

 Una circostanza che ha fatto suonare il campanello d’allarme agli inquirenti i quali si sono andati a guardare esattamente che tipo di servizi vengono erogati. E tra questi vi sarebbe l’uso della sede e di tutte le relative apparecchiature. Come dire fax, telefoni, computer e quant’altro. Per il servizio il Gruppo Misto si impegna a retribuire un corrispettivo mensile di 3 mila euro da versare a Giuseppe Caminiti, che della “Idea” è dipendente. 
Con un particolare l’associazione in questione, secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle non ha mai presentato dichiarazioni dei redditi. Ma non è questo soltanto il punto. Infatti se da una parte la “Idea” ha per contratto l’impegno di fornire come servizio l’uso della sede, dei telefoni e di tutto il resto, non si capisce per quale ragione il gruppo consiliare, tramite Adamo e Aiello, sostenga le spese di fitto della sede, per le spese telefoniche ed elettriche e per la pulizia della stessa sede. In buona sostanza si tratterebbe di compensi doppi. Per un’associazione e la sua sede.

Insomma qualcosa da capire c’è. Nulla invece da rilevare per il capogruppo del Misto Giuseppe Bova, che pare non aver chiesto alcun rimborso per il 2012. Le uniche spese che sarebbe state affrontate da Bova sono quelle relative al personale, di poco superiore ai 28 mila euro. Contratti a prestazione da alcune centinaia di euro a testa e con frequenti rotazioni. Non una fattura da ristorante, nè un francobollo, non un caffè e neanche un giornale.
LE DUE PAGINE CON LA PRIMA PUNTATA DELL’ELENCO DELLE SPESE “FOLLI” DEL CONSIGLIO REGIONALE E’ SULL’EDIZIONE CARTACEA DEL QUOTIDIANO ACQUISTABILE IN EDICOLA O ONLINE
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