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CATANZARO – Federfarma Catanzaro denuncia che le farmacie da diversi mesi non ricevono più dall’Asp di Catanzaro i rimborsi dei farmaci erogati. “Le ultime ricette pagate – si legge in una nota – risalgono al marzo scorso e tale situazione sta causando alle farmacie grosse difficoltà nei rapporti con i propri fornitori. Per di più, le farmacie rurali, notoriamente più piccole e, per questo, più esposte, dal 2011 non ricevono nemmeno l’indennita” per disagiata residenza. In mancanza di un immediato ripristino dei pagamenti è oramai più che concreto il pericolo che nella provincia di Catanzaro si verificheranno gravi problemi nello svolgimento del servizio di assistenza farmaceutica. Le farmacie hanno ripetutamente, in più occasioni, dato ogni possibile dimostrazione di senso civico e di responsabilità professionale: sono stati concesse dilazioni nei tempi di pagamento, addirittura raddoppiando i termini di legge; sono state proposte transazioni anche per gli interessi cumulati. Tutto ciò a prezzo di rinunzie e sacrifici per le farmacie tutt’altro che indolori, in uno stato generale di crisi economica che non ha certo tenuto indenne il settore. Purtroppo, alla volontà collaborativa dei farmacisti non ha fatto riscontro altrettanta disponibilità da parte dell’ASP, portando alla situazione che stiamo attraversando. E il comportamento dell’Asp è tanto più ingiustificabile e inaccettabile considerato che nel territorio di Reggio Calabria non si registrano altrettante inadempienze. I farmacisti ritengono che oggi il vaso è colmo e, pertanto, avvisano che, qualora non verrà riavviata la necessaria correntezza dei rimborsi, le farmacie, senza ulteriori avvisi, resteranno chiuse. I farmacisti confidano che gli assistiti capiranno le ragioni di tale decisione e condivideranno che le responsabilità dei prossimi disagi saranno da ascriversi unicamente e totalmente all’Asp di Catanzaro. Per tale motivo – conclude la nota stampa – Federfarma auspica che il massimo responsabile dell’Asp di Catanzaro, nella persona del suo direttore generale, Gerardo Mancuso, qualora ritenga di non essere in grado di provvedere agli obblighi dell’ente che sovrintende, ne prenda atto e doverosamente rassegni le dimissioni”.

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