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CATANZARO – Tra Legambiente e il governatore Giuseppe Scopelliti è polemica infinita. Pochi giorni fa il presidente della Regione aveva criticato l’associazione ambientalista responsabile, a suo dire, di avere diffuso dati negativi sul mare calabrese nel mese di agosto. Pronta la replica di Legambiente: «Prendiamo atto che Scopelliti continua a voler polemizzare con Legambiente, e oltre a mettere in discussione la correttezza dei dati diffusi da Goletta Verde, continua a non voler prendere atto della realtà in cui versa il mare calabrese. Scopelliti rifletta non solo su quanto denunciamo noi da anni, ma abbia il buon gusto di non prendere in giro i turisti giunti in Calabria, costretti a occupare le strade, com’è successo sul Tirreno Cosentino, contro l’inquinamento del mare scelto per le vacanze». 

L’associazione ribatte al presidente sostenendo ancora: «Dia risposte concrete alla magistratura che è costretta a sequestrare i depuratori malfunzionanti dello Ionio Cosentino, e risolva la procedura d’infrazione che ci ha comminato la Commissione europea sulla mancata depurazione degli scarichi fognari di 90 agglomerati urbani calabresi. Passi dalle polemiche sterili ai fatti concreti, solo cosi Scopelliti può fare l’interesse dei calabresi che attendono da anni anche sulla qualità del mare buone notizie e non promesse vane». 
A puntare il dito contro l’associazione era stato Scopelliti durante una manifestazione del Pdl a Crotone, affermando che quella di Goletta Verde «è una strategia studiata scientificamente, che finisce per produrre effetti negativi sull’immagine turistica della regione. Nessuno dice di non rendere pubblici i dati – continua Scopelliti – ma perchè non lo fanno a fine agosto, quando la stagione estiva è finita?». 
Il governatore aveva espresso perplessità anche sui punti dove si effettuano i prelievi: «Da noi li fanno alla foce dei fiumi, mentre in altre regioni, a 30 chilometri di distanza. E’ chiaro che i risultati sono assai diversi. Li però hanno una concezione diversa e non si danno la zappa sui piedi».
I DATI. I risultati dell’indagine di Goletta Verde di cui ha parlato il Governatore Scopelliti sono stati pubblicati lo scorso 14 agosto e pongono la costa calabrese in vetta a quelle più inquinate d’Italia. Secondo i dati raccolti in Calabria ci sono con 19 punti inquinati (uno ogni 38 km di costa) su un totale di 24 campioni prelevati. Al terzo posto la Campania con 14 prelievi fuori norma su 20 (uno ogni 34 km di costa): la regione campana quest’anno cede il secondo posto alla Liguria che guadagna in negativo ben 3 posizioni rispetto allo scorso anno, con 15 punti inquinati su un totale di 18 e una media di un campione inquinato ogni 23 km di litorale. Il Lazio conferma la quarta posizione dello scorso anno con 13 punti inquinati su 15, uno ogni 28 km di costa. Le migliori performance sono quelle di Sardegna e Toscana, seguite dall’Emilia Romagna: l’isola con un solo punto critico ogni 433 km di costa precede la Toscana, che ne conta uno ogni 200 km, e l’Emilia Romagna, dove i biologi di Goletta Verde hanno registrato solo un valore fuori norma in tutta la costa. Anche il Veneto è risultato in buona salute con un solo campione risultato fortemente inquinato, prelevato alla foce di un fiume, in tutti i suoi 159 km di costa.
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