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COSENZA – «Berlusconi ha perso l’onore quindi il Senato Accademico proceda a revocare la laurea honoris causa che gli abbiamo conferito nel 1991». La richiesta arriva dal professore Gianfranco D’Atri docente alla facoltà di Ingegneria che conferì l’onorificenza al Cavaliere. 
D’Atri ha inviato una richiesta formale al rettore in cui spiega le motivazioni che lo hanno spinto a questa iniziativa che, visto il clima che si respira nel paese, potrebbe essere una provocazione, ma il diretto interessato assicura che non lo è. «Berlusconi, con il suo rifiuto di accettare l’applicazione della legge, il suo pervicace attaccamento alla carica e la volontá di trascinare tutti nel baratro, se fosse necessario, ha perso l’onore». Quindi taglia corto «Non puó essere additato ad esempio agli studenti dell’Unical, nè fregiarsi di un titolo, che è di fatto l’unico concreto risultato del lavoro di un docente: la laurea.»
Il prof spiega nella lettera al Magnifico Gianni Latorre i motivi che spinsero la Facoltà di Ingegneria, di conferire al dottore in giurisprudenza Silvio Berlusconi il titolo di Ingegnere Gestionale. All’epoca, siamo agli inizi degli anni novanta, il Cavaliere era all’apice del suo successo imprenditoriale nel campo dell’editoria e dello sport grazie ai successi sportivi del Milan. Anche se Berlusconi non ha mai utilizzato, come titolo di merito,  questa onorificenza anche per valorizzare i laureati dell’Università della Calabria. «Sará stato scontento dell Unical – si chiede D’Atri – non ritenendo i suoi colleghi laureati – gli ottimi ingegneri di Arcavacata – all’altezza della sua fama e notorietá? Né i proponenti del secolo scorso potevano prevedere gli sviluppi della carriera dell’allora giovanissimo imprenditore di successo. Ma a questo punto, la laurea esiste, il certificato è esposto  ed il sito della Unical elenca il nome Berlusconi fra quelli che vengono forniti come esempio ai giovani  di oggi , che si sforzano per conquistare una laurea  – questa sì con onore – e che apprendono, peró, anche modelli comportamentali e di relazioni sociali.» E’ quì che per D’Atri i conti non tornano: «Se  vogliamo fornire, anche attraverso queste forme simboliche, un orientamento concreto alle nuove generazioni, non possiamo tollerare che l ‘on. Silvio Berlusconi continui a fregiarsi di un titolo della nostra Università, anche se il Senato della Repubblica sta impiegando tutto questo tempo per assumere un provvedimento banale, il Senato accademico prenda immediati provvedimenti. E si noti – puntualizza – che non esiste alcuna legge Severino per i titoli accademici: non è prevista la decadenza  da laureato per aver riportato condanne penali, o l’impossibilità di completare gli studi per chi dovesse persino essere condannato alla detenzione. La revoca della laurea “ad honorem” va effettuata proprio perchè è venuto meno l’onore, quello stesso onore – puntualizza il prof – che insieme alla disciplina è previsto dall’art.54 della Costituzione per chi svolge funzioni pubbliche. Essere condannato per aver sbagliato non fa perdere l’onore: espiare la pena in accordo alla legge porta alla riabilitazione, e non deve essere un marchio infamante a vita, né per un deputato né per un ladruncolo.» Ora la parola passa al Rettore.

COSENZA – «Il Senato Accademico proceda a revocare la laurea honoris causa che abbiamo conferito nel 1991 a Silvio Berlusconi». La richiesta arriva dal professore Gianfranco D’Atri docente dell’Università della Calabria che assegnò l’onorificenza al Cavaliere. D’Atri ha inviato una lettera formale al rettore in cui spiega le motivazioni che lo hanno spinto a questa iniziativa. Visto il clima che si respira nel paese, potrebbe essere una provocazione, ma il diretto interessato assicura che non lo è. «Berlusconi, con il suo rifiuto di accettare l’applicazione della legge, il suo pervicace attaccamento alla carica e la volontà di trascinare tutti nel baratro, se fosse necessario, ha perso l’onore». Quindi taglia corto: «Non può essere additato ad esempio agli studenti dell’Unical, nè fregiarsi di un titolo, che è di fatto l’unico concreto risultato del lavoro di un docente: la laurea».

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Quando il Cavaliere fu accolto tra gli onori ad Arcavacata ancora non era sceso in politica ma il titolo ad honorem di ingegnere gestionale suscitò comunque polemiche contro il grande promotore dell’iniziativa, il preside della facoltà di Ingegneria dell’epoca, Jacques Guenot, andato in pensione di recente (LEGGI LA RICOSTRUZIONE). Berlusconi, nella lectio che seguì la consegna della laurea, affermò: «Per il bene del Paese qualcuno deve assumersi il coraggio di scendere in campo senza far prevalere gli interessi della politica. È non c’è figura migliore di un imprenditore affermato». E tre anni dopo nacque Forza italia. 

 

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