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REGGIO CALABRIA – Secondo Angelino Alfano, la nuova sfida alla ‘ndrangheta passa dal fatto che «dopo il sequestro e la confisca, le aziende vengano restituite all’economia legale per dimostrare che la presenza dei boss al loro interno era un peso». E per far questo, ha affermato «dobbiamo avere manager che le sappiano amministrare». 

Il ministro dell’Interno ha parlato a Reggio Calabria, nel corso del forum su “Criminal economies”. E nel suo intervento ha insistito sul fatto che «i beni delle mafie debbano essere usati contro le mafie stesse» e, al riguardo, ha ricordato che è stato costituito un conto corrente statale sul quale confluiscono le liquidità confiscate ai boss e che vengono utilizzate per finanziare i Ministeri dell’Interno e della Giustizia. Ma soprattutto, sulla questione dei manager ai quali affidare il reinserimento nella rete produttiva delle imprese che erano appartenute ai mafiosi, Alfano ha elogiato la costituzione di un albo specifico. E ha aggiunto: «Ho grande fiducia nel mercato. Se funziona ha un sistema di regole che premia il merito».

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Il titolare del Viminale ha poi affermato che «il pilastro principale del piano per il Sud è il contrasto alla criminalità organizzata». E ha ricordato i tre aspetti sui quali si fonda la lotta: arresto di latitanti, sequestri e confische di patrimoni.

Alfano è stato interpellato anche sulla crisi del Pdl: «E’ stata una settimana molto complicata, non ho avuto tempo di occuparmene», ha detto, confermando però un vertice serale a palazzo Grazioli con Berlusconi.

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