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CATANZARO – Il governo prova a gettare acqua sul fuoco, ma la polemica è accesa. Nuovi tagli alla sanità arriveranno con l’approvazione della legge di stabilità ed i rischi sono concreti per un sistema già al limite. Nella bozza della manovra ci sarebbero, infatti, riduzioni della spesa sanitaria per un miliardo nel 2014 ed ulteriori diminuzioni dei finanziamenti anche nel 2015 e 2016.  
Una ipotesi che ha trovato l’immediata reazione delle Regioni, ma anche la contrarietà dello stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin. In campo, contro l’ipotesi dei nuovi tagli, anche il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti: “Se dovessero essere confermate le indiscrezioni sui tagli alla sanità – ha detto il governatore – ci troveremmo di fronte all’ennesima beffa che colpirebbe ulteriormente il diritto alle cure dei cittadini”. 
“La Calabria – ha aggiunto – sta uscendo con fatica dalla situazione debitoria ereditata da cattive gestioni e con la stessa difficoltà stiamo risistemando la logistica ospedaliera sul territorio. Tagli e risparmi ne abbiamo fatti già molti, non possiamo continuare a pagare rischiando la pelle delle nostre popolazioni. Sarò al fianco del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin – conclude Scopelliti – per evitare che neanche un euro venga sottratto al Servizio sanitario nazionale”.
Secondo quanto è trapelato, i tagli al finanziamento del Fondo sanitario nazionale ammontano a 2,650 miliardi in tre anni, di cui 500 milioni nel 2014, 1,040 miliardi nel 2015 e 1,110 miliardi a decorrere dal 2016. Alla cifra di 2,650 mld vanno poi sommate altre due voci: la rideterminazione dei tetti della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera (dall’11,35% all’11,3% e dal 3,5% al 3,3%); la riduzione dei tetti per le prestazioni di assistenza ospedaliera e specialistica presso strutture private accreditate, che avrà un effetto finanziario di 280 milioni di euro l’anno pe un totale nel triennio di 840 mln. La somma: 2,650 miliardi sottratti al Fondo sanitario nazionale, più 660 milioni in meno al tetto per i farmaci, più 840 in meno alla spesa ospedaliera, fanno un totale di 4,150 miliardi in tre anni. 
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