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CATANZARO – Le parole del presidente del consiglio Enrico Letta e quelle del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e le indiscrezioni che finora sono trapelate fanno tirare un sospiro di sollievo a quanti negli ultimi giorni e nelle ultime ore avevano temuto che la legge di stabilità potesse portare a nuovi tagli nella sanità. Ipotesi che, ovviamente avrebbe devastato la situazione calabrese già profondamente provata dai provvedimenti adottati negli anni precedenti. Quindi niente tagli alla sanità nel triennio 2014-2016, la sforbiciata da 2,6 miliardi prevista nelle bozze della legge di stabilità non ci sarà. Secondo quanto si è appreso durante il consiglio dei ministri il ministro Lorenzin, avrebbe sottolineato che una simile sottrazione avrebbe compromesso il funzionamento dei servizi sanitari in almeno 15 Regioni. Alla fine della discussione si è dunque deciso che la norma sarà sostituita con il taglio ad altri capitoli di spesa. 

«Siamo in grado di presentare al parlamento la legge di stabilità in due tempi, il primo è quello di oggi, il secondo è quello del passaggio parlamentare», ha detto il presidente del consiglio Enrico Letta a Palazzo Chigi, spiegando che la legge sarà «senza tasse e senza tagli sul sociale per la prima volta da anni. Faremo una legge di stabilità in cui i conti quadrano senza aumentare tasse e senza fare tagli al sociale e alla sanità come accadeva negli anni scorsi. Lo dico – ha sostenuto il premier – per tranquillizzare rispetto alle tante voci allarmistiche (LEGGI LA NOTIZIA SULLA PROTESTA DELLE REGIONI) che sono state messe in giro in questi giorni. E non aumenta la pressione fiscale su cittadini e imprese, anzi diminuisce con una riduzione di tasse per le imprese di 5,6 miliardi con una curva crescente nell’arco del triennio».

Particolarmente soddisfatto della decisione è parso il governatore Giuseppe Scopelliti che, all’Ansa, ha precisato che «la decisione di non attuare tagli nella sanità rappresenta sicuramente un segnale nuovo che il Governo dà per un comparto che in questi anni ha subito decurtazioni che hanno messo a rischio i servizi essenziali. è credo, un risultato – aggiunge Scopelliti – che è principalmente da ascrivere al grande impegno ed alla determinazione del Ministro Lorenzin, che, supportata e sostenuta da tutte le Regioni, aveva messo in risalto i grandi rischi che avrebbe corso il Servizio sanitario nazionale se fossero stati decisi i tagli».
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