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CATANZARO – Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato prosciolto dall’accusa di tentato abuso d’ufficio nella sua qualità di commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro. L’inchiesta riguardava la stipula del  “Patto di Legislatura” tra la Regione e l’Aiop ed aveva portato, il 16 febbraio scorso, all’emissione di un avviso a comparire nei confronti di Scopelliti e di altre persone sottoposte ad indagine. 

 Il sostituto procuratore della Repubblica, Gerardo Dominijanni, aveva chiesto di processare Scopelliti, mentre il legale del governatore aveva ribattuto sostenendo che l’atto non ha avuto, nella realtà, alcun valore, tanto che poi fu revocato. E stamattina il giudice per le udienze preliminari ha deciso per il proscioglimento.

Il cosiddetto “Patto di legislatura” firmato il 10 agosto del 2010 e poi rivisto il primo giugno del 2011. L’accordo era finalizzato a mantenere i volumi di fatturato delle cliniche private nell’arco di 5 anni a fronte del taglio immediato del 40% dei posti letto. Con lo stesso accordo, che era un atto di indirizzo politico, l’Aiop si impegnava ad investire nelle alte specialità per ridurre la migrazione sanitaria che, come è noto, costa alla Regione circa 238 milioni di euro. Secondo il procuratore Gerardo Dominijanni, che ha firmato gli avvisi di garanzia, tale accordo avrebbe prodotto un danno alla Regione perché non avrebbe permesso di ottenere le premialità del Fondo sanitario regionale. Tale protocollo, però, era stato sospeso e revocato il 22 luglio del 2011, cioè otto mesi fa, con un decreto del commissario Scopelliti perché, secondo il Tavolo Massicci, non era corretta la procedura (rientra tra le competenze dell’Ufficio del commissario e non della giunta).

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