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COSENZA – La tensione e alle stelle nel Partito democratico cosentino. Dopo l’ufficializzazione dell’elezione di Luigi Guglielmelli a segretario provinciale arrivano le reazioni del gruppo dei renziani e, in particolare, di Franco Laratta, candidato alla segreteria e ritiratosi polemicamente a due giorni dalla fine della competizione. «Non siamo intenzionati ad accettare nessuna proposta di mediazione dovesse eventualmente giungere dal partito per sanare la rottura». Questa la prima dichiarazione ufficiale di Laratta che di fatto apre una frattura, l’ennesima nel Pd calabrese, che potrebbe rivelarsi devastante negli equilibri del partito non solo cosentino. Laratta, infatti, ha annunciato di non riconoscere l’elezione di Guglielmelli in tal modo ponendosi contro non solo l’avversario politico ma anche contro la stessa decisione dei vertici nazionali del partito. Laratta a suo tempo aveva denunciato a suo modo di vedere la mancanza delle «condizioni di agibilità democratica» necessarie alla serena elezione del segretario provinciale, intanto il più volte deputato, franceschiniano, stamattina ha guidato in un hotel cittadino una riunione interna del gruppo che fa riferimento al sindaco di Firenze, e lo sosterrà convinto alle primarie dell’8 dicembre. Al suo fianco, al tavolo della presidenza, il parlamentare Ernesto Magorno. In sala, invece, quasi tutti i big della coalizione che sostiene l’ex rottamatore. Laratta ha inoltre anticipato che domani i renziani non parteciperanno all’assemblea provinciale del Pd che proclamerà il segretario provinciale Luigi Guglielmelli aggiungendo che l’intera componente diserterà il partito «sino a quando non sarà riconosciuta formalmente la ragione del nostro disimpegno».

E se nell’antica Grecia quanto Atene piangeva Sparta non rideva, in Calabria, che della Grecia fu colonia, se Cosenza si spacca Catanzaro rischia di implodere. A chiedere l’intervento della Commissione nazionale di garanzia per il congresso è il candidato alla segreteria provinciale, Enzo Bruno, sostenuto dalla coalizione “Rivoluzione democratica. Adesso!”, che conta al suo interno sia sostenitori delle posizioni di Matteo Renzi che rappresentanti cuperliani. Bruno, dopo che sono stati annullati alcuni congressi ha chiesto l’intervento della commissiona nazionale. La richiesta nasce dal fatto che l’annullamento di questi congressi da parte della commissione provinciale di garanzia rischia di mettere in seria discussione la vittoria dello stesso Bruno. Per il candidato alla segreteria provinciale «il clima instauratosi all’interno della Commissione provinciale continua ad impedire ogni agibilità democratica dei lavori tant’è vero che più esponenti hanno abbandonato i lavori». 
Ciò che sembrava sicuro, quindi, rischia di traballare tanto che Bruno ha chiesto che «la Commissione regionale avochi immediatamente a sé tutta la verifica dei risultati dei congressi di circolo e la proclamazione tra i candidati a segretario provinciale di colui che ha avuto il maggiore consenso come previsto dal regolamento». Inoltre, Bruno ha chiesto anche alla Commissione regionale ed a quella nazionale, una volta effettuate tutte le verifiche e ripristinato «il riequilibrio dei delegati sulla base del totale dei voti come prescritto dal regolamento», di convocare «anche per la provincia di Catanzaro l’assemblea dei delegati come sta avvenendo nelle altre provincie».
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