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CATANZARO – “La Calabria ha superato la soglia di criticità per i livelli essenziali di assistenza”. Quando Giuseppe Scopelliti ha annunciato i nuovi dati della sanità calabrese, aveva al suo fianco il neo subcommissario Andrea Urbani, al quale è stato affidato il compito di migliorare e potenziare, tra l’altro, il sistema sanitario territoriale. Una conferenza stampa convocata ad horas nella sede di palazzo Alemanni, a Catanzaro, per offrire questa doppia comunicazione. Dunque, la Calabria esce dalle secche di una sanità spesso inefficiente e arretrata, in alcuni casi persino improvvisati. Una sanità fatta di file interminabile e mesi di attesa per ricevere quegli accertamenti che potrebbero essere fondamentali in termini di prevenzione nella cura della malattia. 

La realtà, però, come ha spiegato lo stesso Scopelliti, non è proprio questa. D’altronde, sarebbe stato impossibile garantire una sanità così positiva in poco tempo. La svolta, in realtà, è che tra agosto e settembre la Regione Calabria è riuscita a fare capire alle Aziende provinciali ed a quelle ospedaliere che occorreva comunicare i dati necessari sulla situazione interna. In poche parole, alcuni dei giudizi negativi finora ottenuti sulla sanità calabrese erano legati al fatto che la Calabria non era nemmeno in grado di comunicare cosa stesse facendo. 
E’ stato Scopelliti a spiegare questi passaggi: “Negli ultimi verbali del tavolo Massici – ha detto il governatore – sono state riscontrate le criticità della Calabria rispetto ai Lea, e da qui era partita una campagna della sinistra calabrese per dire che la Regione non era in grado di garantire i livelli essenziali, creando così emergenze e difficoltà. Abbiamo provato a spiegare che il problema era solo nella difficoltà di reperire le informazioni da parte delle Aziende saniatrie e ospedaliere, e che questo ci poneva in disagio nelle griglie ministeriali”. Così la Regione, per come ha evidenziato Scopelliti, ha avviato una serie di attività, “invitando le Aziende a lavorare in maniera più scrupolosa e attenta per comunicare le notizie a Roma in maniera precisa. Un lavoro che ha portato ad avere risultati importanti ed effettuato da agosto in poi”. La Regione Calabria, con i dati aggiornati del 2012, ha così conquistato 132 punti, due in più di quella che è la soglia sotto la quale si entra nei parametri di criticità. Scopelliti ha ricordato che si è partiti dagli 88 punti del 2009, passando per i 128 del 2011 e fino ai 132 del 2012. Certo, la novità non è di poco conto, come ha dichiarato il presidente: “Oggi la Calabria risulta adempiente con l’impegno su alcuni indicatori. Vogliamo per questo tranquillizzare i calabresi: i Lea vengono garantiti, anche grazie all’impegno degli operatori e nonostante le criticità. Un dato, tra l’altro, che ci permette di ottenere anche le premialità previste”. 
Un successo, dunque, per il governatore, ripreso anche dal direttore generale Bruno Zito: “Ho riscontrato al tavolo Lea le preoccupazioni sui punti e le criticità di vecchia data, ma anche una grande disponibilità per quegli aspetti dove siamo riusciti a sorprendere in Ministero in poco tempo, ora occorre che tutte le azioni possano diventare strutturali”. Tra gli aspetti migliorati, grazie ai dati comunicati correttamente, ci sono l’assistenza protesica, il percorso di nascita, le cure primarie, l’implementazione dei percorsi diagnostici e terapeutici, il rischio clinico, mentre tra i dati dove ancora non c’è una buona comunicazione risultano le prestazioni per i vaccini pediatrici. 

SPAZIO ALLA SANITA’ TERRITORIALE – Un buon viatico per il neo subcommissario Urbani, appena arrivato in Calabria e pronto a ribadire che gli indicatori dei Lea “sono molto sentiti dai cittadini e dai Ministeri, e sono molte le Regioni che registrano difficoltà”. L’esperto arriva in Calabria dopo avere maturato esperienza nella Regione Lazio, come consulente dei commissari. La conferenza stampa è stata l’occasione per la sua presentazione ufficiale e per tracciare la propria linea, oltre che dichiarare l’ottimo feeling riscontrato con il presidente Scopelliti. Urbani succede al dimissionario Luigi D’Elia, che ha lasciato l’incarico nei giorni scorsi per le diversità di vedute proprio con il commissario governatore. Quest’ultimo, nel presentare Urbani, ha sottolineato che si tratta di “una sfida difficile e complessa, anche se in Calabria sono stati conseguiti tanti risultati importanti, raggiungendo traguardi significativi. E’ una persona giovane ma già molto esperta, e quindi ha le giuste caratteristiche per questo ruolo; d’altronde, sul suo nome c’è stata ampia convergenza sia da parte del Ministero della Salute che da quello dell’Economia”. 
Urbani ha evidenziato che, dopo la sua nomina, ha “studiato la situazione della sanità calabrese. Vedo che un lavoro è stato già fatto sul piano dei numeri e da domani mi occuperò della territorializzazione dell’assistenza, per una manutenzione della rete ospedaliera, affinchè il cittadino possa trovare l’assistenza che cerca sul proprio territorio. Purtroppo – ha concluso – sono tanti i cittadini calabresi che si recano in altre regioni per curarsi, per questo dobbiamo provare a dare un’offerta più qualificata per farli stare a casa”. La volontà, dunque, è quella di abbinare costi moderati e rispami, senza pregiudicare i livelli qualitativi ed anzi, garantendo una maggiore capillarità. Una scommessa non di poco conto.
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