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MARINA DI GIOIOSA – Raffaele Gennaro non poteva candidarsi perchè sulle sue spalle pesa una condanna definitiva superiore ai due anni di reclusione per avere agevolato l’evasione di quattro brigatiste negli anni ’80, slitta la proclamazione del sindaco a Marina di Gioiosa. Il medico della Locride classe 1951 era stato il secondo degli eletti nella lista “Libertà e partecipazione” guidata dall’avvocato Domenico Vestito, ma nonostante il neo sindaco sia uomo di giurisprudenza al gruppo che è uscito vincente dalle urne di domenica scorsa sembra sia sfuggita la posizione di incandidabilità di Gennaro. Per lui c’è un passato politico “pesante”, talmente ingombrante da essergli costato una condanna definitiva a 4 anni di reclusione perchè nel 1981 era tra coloro che aiutarono Susanna Ronconi, Marina Premoli, Loredana Biancamano e Federica Meroni ad evadere dal carcere di Rovigo. In primo grado nel 1984 venne condannato per evasione, porto e detenzione abusiva di armi, oltraggio resistenza e violenza, lesioni personali. All’epoca dei fatti il giovane medico aveva appena 30 anni e la convinzione che l’impegno politico fosse anche azione e sacrificio. 

Oggi, a oltre trent’anni di distanza, è un uomo sicuramente diverso, più cosciente e cauto. Chi lo conosce lo stima e lo definisce una persona di grande cultura e responsabilità, ma la sua azione è stata certificata dalla legge, dallo Stato, che ne ha determinato anche l’ incandidabilità. Certo la domanda che tutti si pongono è chiara: poteva non sapere? Difficile, forse si pensava che il tempo avesse lavato via e spazzato via ogni residuo di quella vicenda, tra l’altro scontata e pagata sulla pelle e con ogni probabilità anche sulla coscienza. Forse però quell’evasione fu troppo eclatante e in un certo qual modo anche storica. Coinvolta c’era Susanna Ronconi, una che era il simbolo delle Brigate Rosse e in seguito di Prima Linea. E’ la storica compagna di Sergio Segio, altro nome importante nella lotta armata degli anni di piombo. Nell’assalto al carcere di Rovigo del 3 gennaio 1981, in cui gli uomini del commando fecero saltare il muro di cinta della casa circondariale con una bomba, rimase ucciso anche un pensionato che si trovava a passare. Una brutta vicenda che ha però segnato la storia del nostro paese. Oggi Susanna Ronconi lavora con l’associazione “Abele” di don Ciotti, Raffeale Gennaro è un medico affermato e stimato, ma della politica, quella in prima persona, quella in cui ci deve mettere la faccia sulla scheda deve farne e a meno.
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