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CATANZARO – Sono fortemente preoccupati i responsabili regionali di Cgil, Cisl e Uil che in un documento condiviso esprimono le loro perplessità sui contenuti del bilancio regionale domani all’esame del Consiglio e chiedono «una profonda rivisitazione della legge di Bilancio che permetta di fronteggiare le tante emergenze sociali e nel contempo aprire prospettive di rilancio per il lavoro e l’occupazione». 

I segretari generali Michele Gravano, Paolo Tramonti e Roberto Castagna, sostengono la necessità «di un maggiore coinvolgimento delle forze sociali attraverso momenti preventivi di confronto e di concertazione». Rimarcando, inoltre, che «il sindacato confederale ha sempre manifestato piena disponibilità a confrontarsi al fine di sostenere politiche e provvedimenti in grado di invertire la tendenza, tenendo conto che i tagli nei trasferimenti statali operati in questi ultimi anni hanno accentuato ancor di più la drammatica condizione economica e sociale in cui continua a versare la nostra Regione. Preoccupa in questo senso come nell’attuale manovra non trovino adeguata e completa copertura intere categorie di lavoratori che continuano a vivere nell’incertezza economica ed occupazionale».

A questo punto, dunque per i tre sindacati «è il momento di mettere in campo provvedimenti strutturali riavviando il percorso di riforme di enti e società regionali. Così come occorre accelerare nel processo di contenimento della spesa, di riduzione dei costi improduttivi e dei tagli agli sprechi indirizzando tutte le risorse, ordinarie e comunitarie, ad un piano di interventi orientati alla crescita economica, al sostegno delle attività produttive, alla creazione di nuova occupazione e al miglioramento della qualità della vita». 
Nello specifico, i sindacati ritengono «opzioni strategiche irrinunciabili» un piano straordinario del lavoro «che punti all’aumento consistente dell’occupazione attraverso l’emersione del lavoro nero, l’attivazione di politiche attive per il lavoro rivolte a disoccupati e inoccupati, percettori di ammortizzatori sociali in deroga utilizzando tutte le risorse disponibili; l’adeguato finanziamento di tutte le leggi regionali relative al bacino del precariato calabrese al fine di evitare quanto accaduto in termini di mancata copertura finanziaria durante il 2013, che ha generato disagi e tensioni».  
I tre sindacati confederali chiedono, inoltre, «una politica di interventi di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico, di sostegno allo sviluppo del settore agricolo calabrese, anche attraverso imputazione sui relativi capitoli di bilancio di livelli adeguati di risorse per il settore idraulico-forestale, per l’Arsac, per i lavoratori delle Comunità Montane, per i Sorveglianti Idraulici, per i lavoratori dell’ex Fondo Sollievo, per i Consorzi di Bonifica e per i lavoratori dell’associazione allevatori, al fine di dare certezze e prospettive ai lavoratori per il 2014 e nel contempo recuperare le risorse necessarie ad erogare le spettanze 2013 non ancora percepite». 
Da rivedere anche il finanziamento per il settore della forestazione che viene sensibilmente decurtato onde consentire di dare adeguate certezze e prospettive al settore. Ma insufficiente sono anche «la copertura finanziaria dell’ex Fondo Sollievo e le risorse per la legge regionale di reclutamento del personale dei presidi idraulici».
Dulcis in fundo il ripristino dei fondi per il trasporto locale «evitando gli incrementi tariffari previsti, prevedendo la gratuità del trasporto pubblico per i pensionati».
Infine, «i sindacati rinnovano la richiesta di provvedimenti mirati a ridurre la pressione fiscale attraverso l’introduzione di principi di progressività del prelievo oltre che agire sul sistema dell’esenzioni per offrire migliori tutele alla fasce deboli della nostra popolazione». 
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