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REGGIO CALABRIA – Ad accogliere Matteo Renzi, nella tappa calabrese del suo tour della vigilia di ferragosto al Sud Italia, c’erano un centinaio di disoccupati, precari e cassintegrati. Lo hanno atteso in piazza Italia a Reggio Calabria, davanti alla prefettura nella quale il presidente del Consiglio ha incontrato le autorità, ma anche i commercianti e gli imprenditori che hanno subito intimidazioni dalla criminalità. 

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Per evitare la contestazione, il premier, arrivato con un’ora di ritardo, è entrato dal retro. Quando il corteo di auto blu si presenta davanti all’ingresso principale con le auto vuote, dalla piazza si leva il grido di protesta contro Renzi e il suo entourage : «Vergogna, conigli». 

L’INTERVENTO DI RENZI IN PREFETTURA – Nel salone al primo piano ad attendere il presidente del Consiglio il gotha del Pd regionale e provinciale in prima fila, oltre alle autorità. C’è anche il sindaco di Messina Accorinti che dialoga con il consigliere regionale calabrese Nicola Adamo. Ad accompagnare Renzi quando fa l’ingresso in sala ci sono i ministri Lanzetta e Poletti e i sottosegretari Minniti e Delrio. C’è anche il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno.

E il premier ha parlato del tema dell’occupazione, rassicurando sul futuro della fabbrica Omeca: «Ho parlato con l’amministratore delegato di Finmeccanica Moretti e l’azienda ha ordini e quindi lavoro fino a tutto il 2017. Quindi le preoccupazioni circa la chiusura della realtà lavorativa fino a quella data non ci sono. E questo indipendentemente dall’assetto azionario». Sul tema di Gioia Tauro ha invece detto: «Il porto di Gioia Tauro sarà inserito nelle misure riguardanti la portualità e gli interporti che verranno esaminate dal consiglio dei ministri del 29 agosto». E il 29 («o al massimo nel Consiglio dei ministri successivo») il Governo affronterà anche il tema della sanità, con la nomina del nuovo commissario per l’emergenza regionale (GUARDA IL VIDEO). 

Nel corso del suo intervento, il primo ministro è intervenuto sula questione delle elezioni regionali calabresi: «Siamo disposti ad appoggiare la data del prossimo 12 ottobre», ha detto riferendosi alla lettera con l’indicazione della vicepresidente facente funzioni Antonella Stasi, che però ha pure indetto le primarie istituzionali per il 21 settembre, troppo tardi per permetere di andare alle urne a metà del mese successivo.

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Un passaggio anche sull’autostrada: «Nel provvedimento Sblocca Italia – ha detto – ci saranno nuove misure per la Salerno-Reggio Calabria». In tutto, l’intervento a Reggio è durato quasi un’ora, nel corso della quale si è parlato anche delle tematiche nazionali: «Non c’è una situazione di crisi dell’Italia rispetto all’Eurozona che viaggia a velocità doppia – ha dichiarato – Questo è accaduto in passato, ora la situazione è cambiata, l’intera eurozona vive una fase di stagnazione». Poi l’annuncio che il 7 novembre il premier tornerà in Calabria per un nuovo appuntamento di verifica sull’uso dei fondi comunitari. 

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A parlare con i precari, disoccupati e cassintegrati che protestavano è stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha raccolto le loro istanze. Al termine dell’incontro i lavoratori hanno sciolto il presidio in coincidenza con la partenza di Renzi da Reggio Calabria.

LE ALTRE TAPPE AL SUD – «Il Governo può sbagliare ma non scappa», aveva dichiarato il presidente del Consiglio a Napoli, prima tappa di giornata. La classe dirigente del Sud «deve uscire dalla cultura della delega e della rassegnazione», aveva aggiunto. In Campania Renzi ha visitato l’azienda K4A spa Knowledge for aviation epoi, presso la Fondazione IDIS-Città della Scienza, ha partecipato alla firma del protocollo d’intesa «Bonifica del SIN di Bagnoli-Coroglio» per la ricostruzione che fa seguito al rogo. Dopo Reggio tocca alla Sicilia: alle 15 un incontro presso il municipio di Gela e alle 16 in quello di Termini Imerese per incontrare amministratori locali e rappresentanti dei sindacati.

I PROBLEMI SUL TAVOLO – Il viaggio al Sud fa seguito alla promessa fatta ai calabresi a maggio, quando Renzi arrivò ancora a Reggio Calabria dove venne contestato da precari e disoccupati (LEGGI). E questo sarà il terzo viaggio in Calabria da quando l’ex sindaco di Firenze è diventato presidente del Consiglio, dato che a marzo c’era stata una prima visita a Scalea (LEGGI). Sono tanti i problemi che erano stati messi sul tappetto e le attese del territorio. Matteo Renzi ha trovato sul suo tablet una lunga serie di slide che ha preparato il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta. L’ex sindaco di Monasterace, scesa in Calabria già diverse ore prima, ha messo nero su bianco tutti i problemi ancora aperti in Calabria, le emergenze cui è determinante dare soluzione in tempi assai brevi. 

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Renzi ha saltato però la visita a decine di lavoratori del porto di Gioia Tauro, quello che ha dato vita alla più importante operazione di peacekeeping degli ultimi tempi, quella del trasbordo delle armi siriane (LEGGI), e che rischiano seriamente di non vedere garantito per il prossimo futuro il posto di lavoro. Lavoratori che, nei giorni scorsi, hanno manifestato la propria indignazione, dopo tredici licenziamenti, davanti ai cancelli del gate portuale, bloccandone le operazioni, e messo in risalto la fame di lavoro che attanaglia tutta la Calabria. Da Matteo Renzi si aspettavano risposte certe su quella cabina di regia che lo stesso premier aveva annunciato durante la visita di maggio. Un brain trust di cui si sono perse le tracce. 

(Ha collaborato Andrea Iacono)

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