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E’ STATA la giornata delle decisioni importanti per la politica calabrese. Segnata da ore di trattative frenetiche e dall’annuncio di date e accordi. Una giornata che, certo, segnerà l’iter di avvicinamento alle elezioni regionali. Anche perché, se non altro, conferma, ove mai ve ne fosse ancora il bisogno, che le elezioni regionali non si faranno più il 12 ottobre.

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La conferma è arrivata dalla presidente facente funzioni Antonella Stasi. Un intervento duro il suo, nel quale non ha esitato a chiamare in causa i partiti. Senza distinzione tra centrodestra e centrosinistra, anche se le frecciate peggiori sono rivolte al Partito democratico. E poi c’è anche, da parte della Stasi, la risposta agli industriali calabresi, scesi in campo per criticare l’operato della politica calabrese.

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A scandire le ultime ore è stato, dunque, soprattutto il centrosinistra. Prima le parole di Mario Oliverio al “Quotidiano”, con le quali si è dichiarato pronto a rinunciare alle primarie istituzionali a vantaggio i quelle di coalizione. Poi le dichiarazioni del segretario del Pd Ernesto Magorno, che hanno cancellato definitivamente l’ipotesi delle primarie per legge e hanno stabilito le tappe volute dal Pd. Quindi un nuovo aggiornamento, con il documento congiunto a firma del Pd calabrese e di quello nazionale per rilanciare l’unità del centrosinistra in nome delle primarie di coalizione, trovando anche la condivisione di Sel e del suo candidato Gianni Speranza. 

Tutto questo mentre si chiudevano i termini per la presentazione delle candidature per le primarie istituzionali. Con Franco Corbelli unico candidato ai nastri di partenza e con il ritiro all’ultimo momento di Mario Maiolo.

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Ed è in questo contesto che si sono inserite le parole di Antonella Stasi: «Il percorso istituzionale della Regione è chiaro, lo era sin da sempre. Ma visto che alcuni tentano, ancora una volta, di confondere le acque, attribuendo responsabilità alla Giunta – ha affermato la presidente – è opportuno nuovamente, fare chiarezza, certa che i calabresi hanno già capito tutto». 

Così è arrivato l’annuncio ufficiale sui tempi: «La data del 12 ottobre per le votazioni regionali, a questo punto deve slittare. Mi auguro che almeno questa volta ci sia il buon gusto da parte del Pd di evitare attribuzioni di colpe verso la Giunta regionale che probabilmente servono a nascondere le proprie difficoltà, secondo il sempre attuale motto che è meglio attaccare che difendersi». 

Ma la presidente della Regione non ha voluto lasciare cadere nel vuoto le dichiarazioni degli industriali dei giorni scorsi: «Ringrazio Confindustria per il monito fatto ai partiti politici: conosciamo bene le difficoltà della Regione Calabria, le stesse peraltro delle altre Regioni del Sud Italia, i cui indici negativi devono far riflettere e agire. Ma la Giunta regionale in questi 120 giorni non è stata latitante, ha lavorato alle emergenze, risolvendole e concentrandosi anche verso le diverse criticità dell’economia e del lavoro. Ci aspettavamo da parte di un’Associazione autorevole come quella degli industriali una riflessione più diretta e mirata, senza sparare nel mucchio. Come istituzioni – conclude Stasi – siamo tenuti a governare senza lasciare vuoti ed a rispettare la legge. I partiti, invece, hanno dimostrato in questi giorni di agire attraverso tatticismi per governare le turbolenze interne, proprio come quelle vissute oggi, a prescindere dalle conseguenze».

Redazione web

 

 

 

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