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LAMEZIA TERME – Il Pd ha trovato l’accordo. Dopo dodici ore convulse, con la mediazione romana del vicesegretario Debora Serracchiani e del segretario Ernesto Magorno, è stato dato il via libera alle prossime tappe in vista delle elezioni regionali. I termini dell’accordo hanno permesso di delineari tempi e scelte: convocazione dell’assemblea regionale per il 2 settembre, nessuna partecipazione alle primarie istituzionali, indizione delle primarie di coalizione. Quindi il voto che, a questo punto, potrebbe essere il 19 ottobre.

La nota ufficiale arriva con le firme di Debora Serracchiani, Ernesto Magorno, Gianluca Callipo e Mario Oliverio: «Non bisogna perdere altro tempo, le impellenti e gravi emergenze della Calabria non ammettono di rinviare ulteriormente il ricorso alle urne. Per tale ragione – scrivono – è necessaria una decisa e chiara assunzione di responsabilità agli occhi dei calabresi, stanchi di assistere ad una interminabile pantomima». 

CHIUSI I TERMINI PER LE PRIMARIE ISTITUZIONALI: LEGGI I CANDIDATI

Questi i contenuti della mediazione: «La segreteria nazionale, la segreteria regionale e i due candidati alle primarie concordano che in ragione delle scelte che emergeranno nel Consiglio dei Ministri di oggi sulla data del voto della città di Reggio Calabria, le primarie di coalizione per la scelta del candidato presidente del centrosinistra si terranno il 7 o il 14 settembre. Il 2 settembre é convocata L’assemblea regionale del PD, alla presenza del vice segretario nazionale Debora Serracchiani. Dalla giornata di oggi il Coordinamento delle primarie di coalizione é impegnato a svolgere tutti gli adempimenti per garantire l’organizzazione delle primarie». 

Questi i tempi dettati, dal momento che, è scritto ancora nel documento congiunto, «il Partito Democratico vuole consegnare alla Calabria un Governo legittimo, immediatamente.  Con le primarie faremo scegliere il nostro candidato ai cittadini calabresi». 

ANCHE SEL D’ACCORDO – Alla nota del Pd è seguita quella di Sel e del suo candidato Gianni Speranza, condividendo la linea espressa dai democratici: «Le ragioni preminenti – ha detto il segretario regionale Mario Melfi – sono state quelle di non offrire il destro a un centrodestra che persegue l’obiettivo di dilazionare i tempi, il più possibile, sul voto delle elezioni regionali, per continuare a (dis)amministrare la Calabria e, altresì, allontanare il sospetto nei calabresi, alimentato da pseudo-moralisti, di sperperare il denaro pubblico, per una nuova trovata di finanziamento ai partiti». 

IL RETROSCENA – La nota congiunta arriva dopo una nottata di trattative serrate. Secondo quanto trapela da ambienti vicini a Mario Oliverio, quest’ultimo avrebbe chiesto alla segreteria nazionale di sottoscrivere direttamente l’accordo, come poi è avvenuto con la firma della Serracchiani. Anche i tempi sono stati contingentati rispetto alle prossime decisioni. Il Consiglio dei Ministri, infatti, sarebbe pronto ad indire le elezioni per il Comune di Reggio Calabria per il prossimo 19 ottobre. A quel punto la presidente della Regione, Antonella Stasi, dovrebbe emanare (forse già oggi) il decreto per svolgere anche le regionali nella stessa data. 

A quel punto le candidature dovrebbero essere presentate entro il 19 settembre, annullando l’ipotesi di primarie per il 21 settembre. Da qui la decisione del Pd di programmare quelle di coalizione per il 7 o il 14 settembre. Il 2 settembre, invece, è in programma l’assemblea regionale del Pd, nella quale potrebbe accadere di tutto. Le ipotesi sono o la presentazione di una candidatura unitaria oppure il via libera alle primarie di coalizione con i candidati già in campo.

LA RINUNCIA DI OLIVERIO ALLE PRIMARIE PER LEGGE – Al «gioco al massacro» Mario Oliverio non ci sta e nemmeno vuole passare «per quello che vuole «scassare il Pd», o peggio «che vuole impedire ai calabresi di andare subito al voto» facendo il gioco del centrodestra, ma «pretendo il rispetto delle regole e dello Statuto del mio partito», commenta al Quotidiano a tarda ora, per questo «sono pronto a rinunciare alla primarie istituzionali, qualora questo dovesse costituire un alibi per evitare di anticipare la data delle elezioni regionali». 

CORBELLI SI CANDIDA E FA SLITTARE IL VOTO

Ma questa apertura di Oliverio è condizionata, come vedremo. Il presidente uscente della Provincia di Cosenza ha partecipato alla riunione della coalizione dove, ancora una volta il segretario del Pd non si è presentato e ha mandato i vice Ciccio Sulla e Bruno Villella a tenere la linea data lunedì sera.   

LA FURBATA DI TALARICO PER RINVIARE IL VOTO

«In tal caso – puntualizza Oliverio – la coalizione di centrosinistra, nel rispetto del deliberato unanime dell’assemblea regionale del Pd del 30 giugno e delle forze della coalizione di centrosinistra dovrebbe anticipare le primarie di coalizione, già fissate per il 21 settembre, per le quali sono state presentate le candidature, nel rispetto dello Statuto del Pd e del regolamento, la mia, quella di Callipo e di Speranza, ad una domenica che potrebbe essere il 7 o il 14 di settembre, compatibile con la possibile anticipazione delle elezioni. Punto irrinunciabile, per me – spiega Oliverio – è consentire ai calabresi di decidere il candidato alla presidenza della Regione, evitando la utilizzazione di altri argomenti, per ripercorre strade già sperimentate e pagate dai calabresi sulla loro pelle».

L’AFFONDO DI CONFINDUSTRIA: POLITICI FUORI DA REALTA’

LA MEDIAZIONE ROMANA E IL VIA DI MAGORNO – Ed Oliverio incassa subito il via libera del partito nazionale, riportato da Magorno dopo un incontro a Roma. «Aderendo alle indicazioni del partito nazionale, che ritiene indispensabile un immediato ricorso alle urne per la nostra regione – afferma il segretario – il PD calabrese non parteciperà alle primarie “istituzionali”, per la scelta del candidato governatore della Calabria».

Prosegue il Magorno: «Al fine di definire la strada da percorrere, in questa delicata e decisiva fase del partito, è convocata per giorno 2 settembre l’Assemblea regionale del partito, che sarà presieduta dal vice segretario nazionale Debora Serracchiani. La scelta del candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione sarà effettuata attraverso primarie di coalizione che si svolgeranno nella data del 14 settembre. Com’è stato comunicato dal vice segretario nazionale del PD Debora Serracchiani, a ciascuno dei candidati in campo, nessuno di essi utilizzerà il simbolo del Partito Democratico in vista della consultazione». 

«Come più volte ribadito – dice ancora il segretario regionale – le impellenti e gravi emergenze della Calabria non ammettono di rinviare ulteriormente il ricorso alle urne, oltre la data del 12 ottobre. Per tale ragione è necessaria una decisa e chiara assunzione di responsabilità agli occhi dei calabresi, stanchi di assistere ad una interminabile pantomima». Conclude Magorno: «Il mio fiducioso auspicio è che al suo ritorno in Calabria, il prossimo 7 novembre, Matteo Renzi troverà ad attenderlo il nuovo sindaco democratico di Reggio Calabria ed un Governatore, anch’esso del Pd, alla guida di una nuova stagione di cambiamento per la Calabria».

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