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CATANZARO – «C’è bisogno di un’azione immediata, nella quale il lavoro deve essere la priorità con una alleanza tra tutte le parti in causa». Natale Mazzuca, presidente di Unindustria Calabria, ha spiegato all’AGI quali sono le aspettative dell’associazione degli industriali all’inizio della nuova legislatura regionale, di fatto iniziata ieri con l’insediamento ufficiale della presidente Jole Santelli.

Mazzuca, imprenditore noto nel settore delle costruzioni, sottolinea che «le condizioni socio economiche della Calabria obbligano tutti ad un impegno concreto ed un’azione immediata, rimboccandoci le maniche e lavorando soprattutto per i giovani. Il territorio – aggiunge – è la chiave per una nuova alleanza in cui tutte la parti possano partecipare per lo sviluppo di questa terra». Il presidente di Unindustria evidenzia il ruolo delle imprese che, spiega, rappresentano «il baluardo per costruire questo progetto» ed ha ricordato le proposte avanzate in un documento inviato a tutti i candidati governatori durante le elezioni regionali.

«Calabria 2030, competitiva, aperta, inclusiva» è il tema del documento, che individua le tre priorità e un vero e proprio cronoprogramma di azione decennale. «Bisogna aggredire le emergenze – prosegue – che sono, in particolare, quelle legate al lavoro, alla sanità, alle infrastrutture».

Mazzuca, che è anche componente del comitato Mezzogiorno di Confindustria, indica anche i temi della burocrazia, del credito, delle risorse e della legalità. «Il presidente Santelli – dice – deve aprire un canale con il ministro Provenzano perché le azioni contenute nel Piano per il Sud siano scaricate immediatamente sul territorio. Come Confindustria Calabria – ha spiegato – siamo pronti a dare il nostro contributo perché i progetti di sviluppo vanno condivisi, ogni azione e misura va costruita con forza».

«Da imprenditore guardo al Piano per il Sud con fiducia, ma senza illudermi più di tanto. Agli annunci non sono mai seguite azioni concrete – ha spiegato Mazzuca – e questo Piano per il Sud rappresenta una grande proposta con più di 100 miliardi in dieci anni. E’ una ricognizione dei fondi per il Sud, contenendo anche il 34% delle risorse nazionali. Agli annunci, però, seguano azioni concrete, servono tempi limitati e la necessità di costruire una alleanza».

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