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L'aula del consiglio regionale della Calabria

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REGGIO CALABRIA – Il Consiglio regionale della Calabria ha preso atto delle dimissioni di Pippo Callipo e ha proceduto alla surroga. Al suo posto, quindi, siede tra i banchi di palazzo Campanella il neo consigliere regionale Antonio Billari, che era candidato nella lista “Democratici progressisti” alle ultime Regionali.

Callipo, che alle scorse elezioni era candidato alla presidenza della Regione, aveva annunciato le dimissioni alla fine di giugno. Billari, intervenendo in aula, ha sottolineato “le problematiche che assillano la regione Calabria”, affermando di volere “essere voce degli esclusi”.

LA POLEMICA/ PRIMA PARTE.

A inizio seduta bagarre in aula all’annuncio del presidente Tallini di invertire l’ordine del giorno per passare subito all’esame del quarto punto, aggiunto in coda questa mattina dopo l’approvazione del progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale recante “Procedure per la denuncia il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica – abrogazione della legge regionale 31 dicembre 2015 n. 37”. La legge in questione è poi stata approvata. «Una legge – ha detto Tallini – che giunge in Aula fortemente in ritardo». La decisione ha scatenato la reazione, del capogruppo Pd Domenico Bevacqua, quindi di Carlo Guccione, dello stesso partito, in ordine all’impossibilità di rispettare i tempi di presentazione degli emendamenti, e di Francesco Pitaro (Misto) per il quale «si dà sempre l’impressione di un Consiglio in cui le regole non vengono rispettate – ha sostenuto – perché impedite una facoltà quella di depositare emendamenti».

Proteste davanti alle quali Gianluca Gallo ha ricordato come nella passata legislatura fosse prassi consolidata quella di far giungere in Aula progetti di legge approvati in Commissione poco prima dei lavori, e spesso anche «senza il necessario passaggio in Commissione». Poi rivolto ai colleghi di minoranza, Gallo ha ribadito che con la procedura messa «non viene meno o espropriata la possibilità di presentare emendamenti». Nonostante le reiterate richieste dell’opposizione, non accolte, di votazione per appello nominale, l’Aula ha accolto l’inversione dell’ordine dei lavori e approvato a maggioranza la proposta di legge con l’autorizzazione al coordinamento formale.

INTERMEZZO

“Questa legge – ha commentato l’assessore regionale alle Infrastrutture Catalfamo – consentirà una notevole semplificazione degli iter procedurali per la legittimazione degli interventi edilizi suddividendo gli interventi edilizi, nei riguardi della pubblica incolumità, nelle seguenti categorie: rilevanti, di minore rilevanza e privi di rilevanza, introducendo, per le ultime due fattispecie, il regime del deposito con eventuale successivo controllo a campione”.

“L’assessore comunica, inoltre – riporta un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regonale – che sarà immediatamente avviato l’iter per l’approvazione da parte della Giunta del connesso Regolamento ed a cui farà seguito l’aggiornamento della Piattaforma Informatica Sismica a supporto di professionisti ed imprese. La rilevanza del nuovo strumento legislativo determinerà per l’intero comparto edilizio calabrese, sia in termini di salvaguardia del patrimonio edilizio che delle ricadute economiche sulle attività delle imprese e dei professionisti con le quali si è operato in completa sinergia, un rinnovato impulso al sistema produttivo edilizio della nostra regione”.

LA POLEMICA/ SECONDA PARTE

A quel punto però i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula. “Ancora una volta questa maggioranza regionale viola e calpesta le più basilari norme del Regolamento e dello Statuto – affermano, in una nota congiunta, i capigruppo del Pd e del Gruppo Misto, Domenico Bavecqua e Francesco PItaro – eravamo certi che questa seduta consiliare, finalmente si sarebbe potuta concentrare in merito a un dibattito, qual è quello sul prossimo avvio dell’anno scolastico, da tempo atteso e giustamente avvertito come prioritario dagli operatori interessati e dai calabresi tutti. Non è accettabile che il Presidente Tallini, mostrandosi uomo di parte e non organo di garanzia, promuova una inversione dell’ordine del giorno, relegando il tema scuola in fondo ai lavori; per giunta, inserendo una proposta di legge sulla quale i consiglieri non hanno neppure avuto il tempo di presentare eventuali emendamenti”.

“Abbiamo chiesto che il voto sull’inserimento e inversione – sostengono ancora Bevacqua e Pitaro – avvenisse almeno per appello nominale, in maniera tale che ognuno si assumesse pubblicamente le sue responsabilità e, inoltre, si verificasse se davvero fosse presente un numero di favorevoli pari a due terzi (per come prevede espressamente il Regolamento). La nostra richiesta non è stata neppure presa in considerazione e il Presidente è andato avanti come se nulla fosse. Questa maggioranza dimostra per l’ennesima volta che non ha alcun rispetto per le istituzioni e per i cittadini in esse rappresentati. Ci spiace davvero che alcuni colleghi di minoranza abbiano consentito e soprasseduto rispetto a questo scempio della democrazia assembleare. Sulla scuola, il rischio di un duro colpo all’effettività del diritto allo studio dei giovani calabresi, è preoccupantemente concreto. Ma, evidentemente, qualcuno preferisce che si taccia”.

L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE SAVAGLIO

«Stiamo lavorando al massimo per dare delle risposte. Il covid-19 è stata una tragedia, ma ci ha anche offerto grandissime opportunità per fare le cose meglio, più rapidamente e nella maniera più moderna possibile». Così l’assessore regionale all’istruzione, Sandra Savaglio intervenendo al dibattito in Consiglio regionale sull’apertura dell’anno scolastico in Calabria. «Sono arrivata come assessore all’istruzione di questa regione a marzo – ha aggiunto Savaglio – in concomitanza con l’avvio del lockdown. Ho capito subito che l’emergenza immediata era quella di iniziare da subito la didattica on-line. E non è stato facile. Ce ne stiamo occupando da quando è iniziata l’emergenza. L’accesso alla rete che è garantita dalla Costituzione non è garantita a tutti. Il covid-19 ha colto tutti impreparati ma ha, nello stesso tempo offerto una grande opportunità per migliorare il sistema scolastico calabrese».

Sul lavoro di questi mesi, Savaglio si è soffermata sul confronto con il Governo, «la cui risposta inizialmente è stata blanda e generica. Sul digitale abbiamo, come Regione, pubblicato un bando di circa 5,3 mln che consentirà di colmare il gap esistente tra chi ha la possibilità di accedere ad un collegamento internet e chi ne è totalmente privo. Fondi che sono arrivati ad anno scolastico già concluso, ma che possono essere utili per l’inizio del nuovo».

«L’Ufficio Scolastico regionale sta facendo un lavoro enorme – ha aggiunto Savaglio – per garantire l’apertura il 24 settembre. Si sta lavorando con l’Anci e con tutti i mezzi possibili. Dialogo, ci si dice, che è una novità con la Regione. Da giugno ho provveduto ad aprire tavoli tecnici, anche a distanza, per organizzare l’avvio del nuovo anno scolastico.Volevamo fosse ‘in presenzà: le famiglie lo pretendono, i ragazzi lo vogliono. La realtà, però è molto più complessa di quello che si immagina e soprattutto al sud, in relazione a spazi, presenza di disabili, carenze di ogni tipo. Non ci voleva il covid-19 per comprenderlo. Ma è stata l’occasione per affrontarli. Abbiamo deciso lo stop del dimensionamento scolastico. Ci sono plessi con pochi studenti e non mi sembra opportuno fermare questo processo. A fronte della necessità di mantenere il distanziamento chiudere le scuole non mi sembra un’operazione molto furba».

Infine, Savaglio si è soffermata sull’incontro telematico del 26 agosto con i ministri per gli Affari Regionali, Boccia, all’Istruzione, Azzolina, alla Salute, Speranza e ai Trasporti, De Micheli «nel corso del quale – ha detto – abbiamo affrontato tutto quello che riguarda la scuola. Il Governo, devo riconoscerlo – ha reagito con delle misure abbastanza importanti: 70 mila nuove assunzioni tra personale di didattica e Ata. Si è parlato anche dei banchi. In Calabria arriveranno a fine ottobre. Questo perché la nostra regione è stata quella tra le meno colpite dalla pandemia. Un problema serio è quello dei trasporti. Abbiamo investito 200 mln di euro per il trasporto pubblico locale e bandi veloci per nuovi mezzi aperti anche a privati. In accordo con la Protezione civile si è deciso di sottoporre a test sierologici il personale scolastico, mentre la decisione riaprire le scuole il 24 settembre è stato presa insieme alla Presidente Jole Santelli. E la motivazione è semplice ci sono le elezioni in diversi comuni e la consultazione referendaria. Aprire, poi risanare, quindi richiudere e poi risanare nuovamente e riaprire sarebbe stata un’operazione molto tortuosa. Ci sono 6 milioni e mezzo di euro, che dovrebbero consentire di fornire i servizi essenziali per il diritto allo studio. C’è anche grande attenzione alla disabilità. Abbiamo incontrato diverse associazioni e deciso di organizzare un tavolo-laboratorio permanente che si occuperà di autismo. Sui fondi del recovery found abbiamo predisposto quattro distinte schede programmatiche: didattica a distanza con piattaforme per l’apprendimento anche per gli insegnanti. Una seconda per la formazione al sostegno ai ragazzi autistici. Borse di studio pensando di alzare il limite di reddito delle famiglie per accedervi. Trasporto pubblico urbano, scuolabus. Nota dolente della Calabria, che si caratterizza spesso pochi e vecchi mezzi».

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