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Antonio Viscomi, docente universitario e deputato del Pd

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COSENZA – All’inizio era il modello Cosenza. Una formula che nella politica calabrese non è che porti molto bene. Adesso questo modello si sta espandendo un po’ in tutta la regione. Ieri, ad esempio, a Lamezia Terme si è annunciata la nascita di un accordo fra Pd e M5S per le future amministrative. La data è ancora un mistero: il 18 maggio è attesa la sentenza del Consiglio di Stato che dovrà decidere se si dovrà rivotare nelle 4 sezioni dove sono state riscontrate irregolarità o in tutte e 78. In attesa della decisione c’è chi si muove.

«Il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico di Lamezia Terme concordano sulla necessità di lavorare insieme per costruire un progetto politico, il più ampio possibile, per il governo della città, che deve lasciarsi alle spalle gli effetti degli scioglimenti e l’amministrazione Mascaro». È quanto affermano le due forze politiche lametine in una nota congiunta, con riferimento ad un incontro online tenutosi ieri alla presenza di numerosi partecipanti tra cui i deputati Giuseppe d’Ippolito ed Antonio Viscomi, il coordinatore cittadino Franco Lucia, il segretario della federazione Gianluca Cuda per il Pd e i due co-organizer Matteo Materazzo e Giuseppe Nicolazzo per il MeetUp Lamezia 5 Stelle.

Un accordo che fino a qualche tempo fa sembrava lontanissimo visto che alle ultime elezioni i grillini erano andati da soli candidando Silvio Zizza (autore del ricorso contro il risultato elettorale) e il Pd aveva deciso di sostenere le liste civiche a sostegno di Eugenio Guarascio. Oggi questo cambio di rotta che è interessante anche per i protagonisti che lo hanno messo in campo. Fra questi c’è appunto il deputato Antonio Viscomi che è molto attivo in queste settimane in cui porta avanti un webinar dopo l’altro. Alcune indiscrezioni dicono che nei famosi tavoli organizzati a Natale dal commissario regionale del Pd, Stefano Graziano, il nome di Viscomi come possibile candidato unico era venuto fuori.

Fu soprattutto il deputato grillino Riccardo Tucci a sostenere questa ipotesi. Tucci infatti da tempo è un fautore dell’idea di mettere in campo una grande coalizione progressista capace di mettere insieme quelle anime politiche che vanno dal M5s, ai partiti del centrosinistra fino ad arrivare ad esperienze civiche. Il tavolo di Graziano, però, è finito all’improvviso in occasione del rinvio delle regionali causa Covid.

Da quello che ne sappiamo da allora i possibili alleati non si sono più incontrati e il Pd ha deciso, attraverso la riunione degli eletti, di indicare Nicola Irto. Un nome, però, che non è mai stato proposto agli alleati per cui si tratta di una candidatura che per il momento è espressione dei democrat. Gli ultimi eventi a partire dalle parole di Francesco Boccia, attuale responsabile nazionale degli enti locali del Pd e del vicesegretario nazionale del partito, Giuseppe Provenzano, sembrano aver congelato questa ipotesi a favore di un accordo di stampo “governativo”. Se questa ipotesi fosse vera allora si dovrà trovare eventualmente un nome nuovo che possa guidare l’alleanza. Viscomi ha sempre negato un suo interessamento alla candidatura, ma in molti hanno notato come sia presente a diverse iniziative dei 5 Stelle.

Dovere istituzionale o qualcosa di più? Lo sapremo nei prossimi giorni.

Un punto però è certo. Qualora il Pd volesse proporre Viscomi bisogna vedere cosa ne pensano gli alleati. Nel M5s ci sono molti favorevoli, Tucci su tutti a quanto pare, ma anche qualcuno contrario. Di certo trovare l’unanimità in un movimento oggi in piena crisi d’identità è davvero molto complicato. Ma al Pd potrebbe anche non interessare. Si accontenterebbe di avere solo il simbolo per mettere in campo un’alleanza da riproporre poi alle prossime Politiche.

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