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L'europarlamentare del M5S Laura Ferrara

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Circola voce che Laura Ferrara, europarlamentare Cinquestelle, fra non molto, potrebbe avere un ruolo pure nella politica regionale calabrese, specie se la convulsa fase che sta attraversando il M5s porterà ad una rottura definitiva fra Bebbe Grillo e Giuseppe Conte (LEGGI).

L’europarlamentare, rispondendo ad alcune nostre domande, ha mantenuto un condivisibile equilibrio tattico, consapevole dell’incertezza che sta avvolgendo i vertici nazionali del Movimento 5 stelle. Caos, che sta condizionando pure il fronte grillino calabrese ed inevitabilmente tutto il centrosinistra. E quando vi è incertezza, nel “conclave” chi entra Papa può uscire cardinale e viceversa.

Dai lati opposti di un precipizio stanno cadendo rispettivamente Maria Antonietta Ventura e Luigi de Magistris. Entrambi chiedono aiuto. Laura Ferrara si trova equidistante, al centro. Chi salverebbe prima?

«Sono stata fra coloro che ha invocato unità affinché ai calabresi venisse offerta una valida alternativa in vista delle Regionali. Ma qualcuno ha preferito far prevalere i personalismi. L’indicazione del nome di Maria Antonietta Ventura come candidata presidente della coalizione del centrosinistra in cui è compreso il Movimento 5 stelle è il primo tassello di questa proposta politica che deve essere assolutamente di rottura e innovativa nei temi e nell’azione amministrativa rispetto al passato della nostra regione. Quando parlo di passato non mi riferisco esclusivamente a quello recente con un centrodestra abbarbicato al potere per riscuotere consensi nonostante il regime di prorogatio, ma anche alle esperienze precedenti. Le amministrazioni di centrosinistra in Calabria non hanno brillato certamente per lungimiranza e capacità amministrativa. Ora, si è intrapreso un nuovo percorso, se sarà proficuo, sul modello del Governo Conte 2 per intenderci, da parte mia troverà massima collaborazione e approvazione. Ritornando alla sua domanda: auguro a de Magistris buona fortuna, ma salvo la Ventura perché sostengo convintamente quel processo di cambiamento per il bene della Calabria e dei calabresi della nostra coalizione».

Con Nicola Morra e con altri ex 5 stelle, compagni di tante battaglie in Calabria, ogni tanto continuate a sentirvi?

«Guardi anche nel Movimento 5 stelle Europa vi sono stati colleghi che hanno lasciato il gruppo per entrare in altri. Al di là dei rapporti personali che possono esserci o meno prescindendo dalla forza politica di appartenenza, le dico che continuiamo a portare avanti azioni politiche insieme se l’obiettivo è comune. Lo stesso accade in Calabria e al Parlamento nazionale».

Perché nella nostra regione i partiti del centrodestra riescono sempre a trovare l’unità? Mentre dall’altra parte, dove oggi si trova pure lei, regna sempre molta confusione?

«Come riesce, casualmente prima degli appuntamenti elettorali, il centrodestra a trovare l’unità mi sembra chiaro anche dal cartello proposto ai calabresi. La Lega ha ottenuto la possibilità di indicare già da ora il nome del vice presidente, pratica al quanto desueta mi permetterà di osservare. Mi sembra più una spartizione equa del potere che una proposta politica per il bene di una regione. Dall’altra parte, come dice lei, c’è un Partito democratico che a livello regionale è sempre più diviso, non è neanche più una questione di correnti, ma veri e propri punti di vista inconciliabili. Credo che se davvero si vuole offrire un’alternativa valida e di sviluppo alla Calabria, il centrosinistra debba giungere ad una sintesi lavorando a testa bassa ad un progetto concreto che si basi sui temi e sulle risposte da dare al territorio e non sui personalismi».

Se lei avesse la possibilità di far coalizzare il centrosinistra, il fronte civico, i 5 stelle con un appello, che appello farebbe?

«Come le dicevo prima, questo appello da parte mia è stato fatto settimane fa. In quell’occasione auspicavo una grande coalizione allargata a tutte le forze progressiste, ambientaliste e civiche. Uomini e donne che oltre le bandiere di appartenenza lavorassero per restituire alla Calabria ciò che la mala politica le ha sottratto per anni. Questo è quello che ancora oggi proponiamo ai calabresi che in autunno dovranno scegliere i propri amministratori regionali per i prossimi cinque anni».

Le è più simpatico Grillo o Conte?

«Beppe Grillo è il fondatore del Movimento 5 stelle che, prima di essere una forza politica, è un’idea. Personalmente è quell’idea che mi ha convinta a partecipare, prima da attivista e poi da candidata ed eletta per due legislature al Parlamento europeo. Il mio impegno per battaglie che ritengo prioritarie e necessarie ha trovato casa nel Movimento 5 stelle. Parlo di tutela dei diritti fondamentali, dell’ambiente, equità sociale, il bene comune come unico faro e l’etica della politica. Sono questi i valori che perseguo e sono i valori che Grillo non ha solo promosso, ma grazie alla sua visione e capacità di aggregazione è riuscito a portare all’interno delle Istituzioni e al Governo di questo Paese. Giuseppe Conte prima come premier e ora come leader in pectore del nuovo corso del Movimento può farsi portavoce di questi stessi valori. Quindi non ne farei una questione di simpatia ma di cosa ha bisogno il Movimento 5 stelle per affrontare al meglio questa sua nuova fase che attendiamo da troppo tempo: ha bisogno di Conte ed ha bisogno di Grillo, più di tutto ha bisogno del sostegno delle persone a di quella meravigliosa idea di un Paese in cui la qualità della vita dei suoi cittadini è prioritaria nelle intenzioni e nelle azioni dei rappresentanti politici».

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