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Mario Oliverio

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SI infuoca la polemica nel centrosinistra in vista delle elezioni per il rinnovo del Consigliore Regionale e l’elezione del presidente della Giunta regionale della Calabria.

A prendere la parola è l’ex presidente Mario Oliverio che senza peli sulla lingua punta il dito sulle scelte finora compiute dalla coalizione ma in particolare dai vertici nazionali del Partito Democratico.

«Dopo essere stato immotivatamente e reiteratamente escluso dalla discussione interna – sostiene Oliverio – nei giorni scorsi ho ricevuto una telefonata di Francesco Boccia, responsabile nazionale degli enti locali del Pd. Primo contatto con un dirigente nazionale, da oltre un anno e mezzo, dopo le ben note vicende che mi hanno riguardato. Lo ringrazio pur se è chiaro che si tratta di un approccio tardivo, visto il quadro che si è già determinato».

Per Oliverio «è evidente, come ho già avuto modo di dire a Boccia la totale assenza di un progetto partecipato, inclusivo e condiviso e la mancanza di un impianto di fondo anche attorno a quest’ultima candidatura della neurologa Bruni».

Quanto sta accadendo, secondo l’esponente politico, ossia «il tentativo di rastrellare adesioni a cose già fatte del tipo ‘prendere o lasciare’» non costituisce «la risposta adeguata alla necessaria partecipazione ed al clima positivo che sarebbe necessario. Resta ancora da verificare quale sia il pensiero del segretario nazionale Enrico Letta su un’azione confusa e improvvisata che ha caratterizzato questi lunghi mesi. A lui ho rivolto una lettera e ripetuti appelli e ho chiesto di relazionarmi in merito ad una situazione che vede la mia terra ed il Pd in una profonda crisi d’identità che purtroppo non potrà non avere nuovi effetti negativi sul piano elettorale».

Preconizzando esiti non soddisfacenti per la linea politica tracciata in queste settimane, poi, Oliverio cita «il risultato della conferenza stampa tenuta ieri dalla candidata Bruni e dal promotore di ‘Tesoro Calabria’ Tansi, il quale continua con feroci accuse nei confronti di tutta la classe dirigente del PD e finanche ieri ha messo in scena i suoi soliti slogan contro quello che definisce il “Put” (partito unico della torta)».

Su questi presupposti Oliverio si chiede «come si possa farneticare di coalizione larga ed alleanze in queste condizioni sfugge all’umana comprensione ed anche su questo sarebbe interessante sentire il parere del segretario. Solo una drammatica perdita di contatto con i territori e distacco dalla realtà impedisce di cogliere il malessere diffuso che si è determinato nel popolo del centrosinistra e delle forze democratiche».

Tuttavia, malgrado queste che per Oliverio sono delle evidenze «si continua imperterriti in una gestione commissariale del PD burocratica, con la sospensione della vita democratica e la negazione di ogni forma di partecipazione».

In questo quadro «la mia decisione di stare in campo per la prossima competizione elettorale risponde alla necessità di contrastare la deriva negativa a cui stiamo assistendo. Il nostro obiettivo è quello di competere per sconfiggere la destra, che tanti guasti sta consumando sulla pelle dei calabresi. Ciò dovrebbe essere il vero interesse di tutto l’arco delle forze democratiche, progressiste, di sinistra».

Alla luce di queste riflessioni Oliverio resta «convinto che la soluzione praticabile, entro tempi stretti, per una reale ricomposizione ed unità del campo del centrosinistra, resti quella di indire democratiche primarie aprendo un confronto vero su idee, programmi e persone così come è stato fatto a Roma, Bologna e Torino. Cos’ha la Calabria di diverso da queste realtà? Anche la Calabria è parte dell’Italia ed in questa regione non si capisce perché viene impedito quello che giustamente è consentito altrove».

«Resto disponibile – conclude Oliverio – ad un sereno, costruttivo confronto con il segretario nazionale del partito perché sono convinto che debba vincere la politica e non la sua attuale negativa rappresentazione».

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