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I quattro candidati alla presidenza della Regione

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A poco meno di due settimane dall’appuntamento con il voto, la campagna elettorale dei quattro contendenti della poltrona di governatore mostra gli inevitabili segnali di stanchezza e nervosismo ma evidenzia, al contempo, i tentativi di recuperare argomenti utili a convincere quella parte di elettorato che ancora galleggia nell’indecisione.

Occhiuto: «La Statale 106 a quattro corsie»

Così il candidato del centrodestra Roberto Occhiuto torna su uno dei temi per eccellenza, affrontando il nodo delle infrastrutture e, nello specifico, della strada che più di ogni altra è assurta a simbolo negativo dei ritardi e dello sviluppo mancato della Calabria: la Statale 106.

«La strada statale jonica – annota Occhiuto in un video che lo ritrae in macchina lungo l’arteria in questione – è un’opera strategica per la Calabria, ed è indegno che in una Regione civile ci possa essere un’infrastruttura definita da decenni la “strada della morte”. È evidente – aggiunge – che il prossimo governo regionale dovrà agire con determinazione per segnare una forte discontinuità con i decenni passati, anche per quanto riguarda i collegamenti stradali del nostro territorio. La 106, attualmente a due corsie, dovrà diventare – dice – a quattro corsie. Una parte così importante della regione – conclude – non può più usufruire di una statale pericolosa, inidonea, teatro di troppi incidenti e troppe vittime».

Bruni: «Ricerca e assistenza armi indispensabili sull’Alzheimer»

Dedica un pensiero alla ricorrenza della Giornata mondiale dell’Alzheimer la direttrice del Centro di Neurogenetica di Lamezia Terme e candidata Pd-5S Amalia Bruni: «Oggi nella giornata che ricorda che ricorda al mondo la malattia di Alzheimer e i suoi oltre 40 milioni di vittime voglio sottolineare l’importanza della ricerca, dell’assistenza ai pazienti e il sostegno ai familiari come armi indispensabili per dare risposte concrete al quotidiano e la speranza di un futuro di forte contrasto ad una delle malattie più devastanti per il paziente, la famiglia e la società».

«La pandemia Covid – spiega – ha determinato tanti morti soprattutto tra i nostri pazienti fragili e in ogni caso aggravato i loro sintomi e lo stress già alto dei loro familiari. La ripartenza verso una qualità di vita possibile è ancora lontana e per alcune aree del Paese, inesistente. La speranza di farmaci più efficaci rispetto agli attuali ancora non è completamente realizzata. Per questo è necessario l’impegno incessante e contemporaneo dei governi e delle istituzioni, degli enti di ricerca, delle società scientifiche, delle associazioni dei familiari e della collettività tutta verso una prevenzione possibile, una diagnosi precoce e tempestiva, strategie terapeutiche e percorsi socio assistenziali dedicati e personalizzati».

De Magistris: «Assegnare i beni confiscati»

Insiste sui temi della legalità il candidato del polo civico Luigi de Magistris. «La lotta alla ‘ndrangheta – afferma – non è un esercizio di stile oratorio ma un atto che nasce dal sostegno alla società civile che fa “resistenza” in alcuni territori e genera economia sociale. Io l’ho dimostrato con i fatti da magistrato e da sindaco di Napoli. Ho investito sulla presenza dei comitati di cittadini che si sono riappropriati dei loro spazi. Credo da sempre che puntare sulle persone sia molto più forte di un colpo di pistola, per questo accolgo l’appello del comitato “Losardo-Martorelli”, che chiede l’attuazione della legge regionale 9/2018 che, tra le altre cose, prevede l’istituzione di un tavolo regionale per la prevenzione e il contrasto della ‘ndrangheta».

«Un processo che può avvenire – aggiunge – anche attraverso l’assegnazione a comitati, associazioni e gruppi di giovani dei beni frutto degli affari sporchi delle mafie, che sono un patrimonio enorme. Beni confiscati che potrebbero essere utilizzati, per esempio, anche per dare alloggio a chi non ne ha. Per ospitare attività simbolo del riscatto di queste terre, essere volano di lavoro, del recupero di antichi mestieri, luoghi dove i giovani possano progettare la “ripartenza” di questo territorio. Invece in Calabria il 40 per cento di questi beni rimane da destinare, patrimonio immobiliare urbano come spesso strutture o zone ad alto potenziale agricolo del tutto abbandonate».

Oliverio, Zingaretti e la «lezioncina sul voto utile»

Intervento prettamente politico per l’ex presidente Mario Oliverio, ora candidato indipendente in contrasto con il Pd. E proprio al Pd, in particolare all’ex segretario nazionale Nicola Zingaretti, rivolge il suo pensiero l’ex governatore. «Zingaretti è tornato in Calabria, si proprio lui, e tornato di nuovo. Lo ricordate? Oltre un anno fa venne per candidare Callipo, a suo dire l’Olivetti del sud. Poi, una sonora sconfitta. Dopo quattro mesi il “nuovo” Callipo scappa dimettendosi dal Consiglio Regionale. Dopo tutto ciò, il silenzio assoluto. Ora è tornato, spalleggiato dal commissario liquidatore, Stefano Graziano, per farci la lezioncina sul voto utile. Voto utile a chi e per che cosa? Lo sanno tutti che questa gestione scellerata del Pd ha prodotto e continua a produrre sconfitte rovinose. Dopo Callipo nessuna riflessione autocritica, nessun tentativo serio di avviare un confronto ampio, aperto, finalizzato a ricostruire su larghe basi l’autogoverno dei democratici calabresi. In conclusione un voto utile solo alla consorteria romana che con i commissari ed un manipolo di persone continua a fare e disfare sulla pelle della Calabria» conclude Oliverio.

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