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Romano Prodi, Jasmine Cristallo e Mattia Sartori

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Jasmine Cristallo, esponente nazionale delle Sardine, impegnata nella campagna elettorale in tutta Italia, con tanto di visita a casa Prodi a Bologna, nella sua Calabria si è tirata fuori per la mancata proposta unitaria. Abbiamo sentito la sua visione all’indomani del voto elettorale

Tanto tuonò che piovve. La disfatta calabrese è poi arrivata..
«La sconfitta era prevista, sebbene si sia manifestata in maniera ancora più drammatica di quando ipotizzato».

Non si poteva fare altro? 
«Era palese fin da principio, sia per la metodologia e le scellerate scelte politiche targate Boccia e Graziano, sia per come la campagna elettorale si è andata ad articolare».

Ma lei non si sente responsabile? All’inizio ha partecipato anche lei a riunioni di vertice…
«Davanti ad una sconfitta politica di questa portata, credo sia capzioso ipotizzare responsabilità a carico di singole persone che non hanno fatto altro che manifestare un proprio pensiero e socializzare proprie riflessioni»

Dei colpevoli ci saranno?
«Sono da rintracciare nelle azioni ed omissioni che classi e gruppi dirigenti hanno messo in atto».

Non si rimprovera nulla?
«Più volte ed in più occasioni sono stati indicati i pericoli, sottolineati i rischi, evidenziate tutte le contraddizioni che di volta in volta, non solo si manifestavano, ma che si amplificavano».

Chi ha alzato il muro di gomma così alto?
“Se ciò è avvenuto è perché a livello locale si sono attivate azioni di contrasto totale finalizzate a mantenere posizioni e garantire postazioni da parte di un ristretto gruppo con a capo il plurifallimentare commissario Graziano».

Una battaglia persa la sua?
«No. oggi, con i dati alla mano, posso dire, senza presunzione e senza iattanza, che, semplicemente, avevo ragione. Anche i numeri, da soli, parlano per me».

Ma avrà anche lei e i suoi compagni qualche responsabilità?
«Ho semplicemente fatto ciò che ho ritenuto corretto. Non essere complice di una disfatta annunciata e di un disegno proteso a garantire poche rendite di posizione».

Ha preferito far campagna elettorale fuori Calabria…
«Mi sono battuta in giro per il Paese a sostenere le giuste cause di alleanza larga, plurale ed inclusiva».

Tansi si ritira, De Magistris si prende una pausa. E lei invece?
«Non ne ho bisogno ed anzi il dato elettorale mi sprona ad un impegno più forte e più deciso perché altre impegnative scadenze incombono».

Che faranno le Sardine a livello nazionale, al netto del successo di Sartori a Bologna?
«Hanno un compito oneroso dovunque nel Paese. Allargare la coalizione, mobilitare nuove energie, rendere inclusivo il percorso da qui alle Politiche prossime».

Slogan, i fatti?
«Mi pare che il percorso, oltre che dalle intenzioni dei leader, sia stato confermato anche dagli elettori dove queste forze si sono unite. Io sostengo questo sforzo e lavorerò per questo».

E in Calabria le Sardine che hanno fatto?
«Le Sardine, in queste elezioni, hanno dimostrato di esserci con i numeri ed il portato della loro fresca e generosa storia».

Non se ne è accorto nessuno…
«In Calabria, con un altro candidato alla Presidenza della Regione, mi riferisco al professore Enzo Ciconte, e con una coalizione ampia e plurale ci saremmo stati di certo e con la nostra faccia a cominciare da me».

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