X
<
>

Rifiuti abbandonati in una strada del centro a Cosenza

Condividi:
3 minuti per la lettura

CATANZARO – L’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, è pronta a sottoporre alla Giunta la richiesta di nomina di commissari ad acta che, sostituendosi parzialmente alle funzioni di Comuni e Ambiti territoriali ottimali (Ato), dovranno adempiere alle prescrizioni imposte dall’ordinanza contingibile e urgente emanata nello scorso settembre dal presidente Mario Oliverio per scongiurare il rischio di collasso del sistema dei rifiuti in Calabria. In particolare, vanno verso il commissariamento i Comuni di Castrolibero e Cassano, i cui rappresentanti alla riunione di ieri non sono manco intervenuti, e gli Ato di Cosenza e Reggio.

L’ordinanza, come si ricorderà, era stata emessa in quanto gli impianti, esaurita la capacità di stoccaggio, non potranno più assicurare il processo di trattamento dei rifiuti urbani con conseguente paralisi dei conferimenti. Evidentemente la riunione non è andata a buon fine se, da quanto è stato possibile apprendere, l’orientamento è quello di commissariare. L’assessore Rizzo non era presente all’incontro, che aveva un carattere meramente tecnico ed è stato coordinato dal dirigente del settore, Antonio Augruso, ma è chiaro che il mancato rispetto del cronoprogramma attuativo, ormai scaduto, comporterà l’attuazione dei poteri sostitutivi mediante la nomina di commissari ad acta.

E’ stato comunque fatto un distinguo fra Comuni ed Ato che, nonostante richiami formali, hanno manifestato inerzia e hanno addirittura espresso una volontà politica di non procedere agli adempimenti e fra quanti, invece, hanno maturato ritardi di natura tecnica per cui sono in corso approfondimenti (è il caso, per esempio, di Lamezia Terme). Già lo scorso 22 novembre i soggetti istituzionali inadempienti erano stati destinatari di una diffida e ieri mattina alla Cittadella è stata appunto fatta una verifica dello stato di attuazione del provvedimento del presidente. In particolare, l’Ato di Cosenza avrebbe dovuto istituire l’ecodistretto e individuare una discarica a servizio dell’impianto. L’Ato non solo non ha individuato il sito ma ha annunciato di voler richiedere il commissariamento pur non avendo trasmesso la relativa delibera di comunità alla Regione.

A Cosenza, per citare un esempio, se non si troverà una soluzione nei prossimi giorni, lunedì salterà per la terza settimana di fila la raccolta della frazione indifferenziata. Il problema non riguarda la sola città di Cosenza, certo, ma nel capoluogo di provincia in queste ore è più sentito. Basta fare un giro in centro città per vedere cumuli di sacchetti di residuo sparsi, davanti all’uscio di casa: immagini che sembrano arrivare direttamente da un passato che si pensava ormai archiviato. Il Comune tra l’altro lunedì aveva avvisato la cittadinanza, chiedendo di non esporre il mastello del residuo (LEGGI LA NOTIZIA), ma a molte famiglie la nota è sfuggita.

L’Ato di Reggio Calabria invece avrebbe dovuto individuare un sito per la creazione della discarica a servizio dell’impianto di Siderno. I Comuni di Castrolibero e Cassano allo Ionio e Lamezia Terme (quest’ultimo deve ancora perfezionare alcuni adempimenti) avrebbero dovuto presentare i progetti per l’ampliamento delle proprie discariche. Sarà comunque trasmesso un verbale ai vari soggetti destinatari dell’ordinanza (tra i quali alcune Asp) dal quale appunto si potrà evincere quali sono gli enti per i quali la Regione chiederà la nomina dei commissari ad acta, che saranno individuati dalla Giunta anche su proposta del dirigente del dipartimento Ambiente. Per gli adempimenti tecnici è corsa contro il tempo dal momento che il 31 dicembre la Regione non deterrà più le deleghe in materia di rifiuti che dovranno essere trasferite agli Ato.

C’è infine chi, come il coordinatore dei Verdi in Calabria, Giuseppe Campana, sostiene che è proprio il sistema di raccolta ad essere sbagliato. «E’ un fallimento – sostiene Campana – se ci fosse una differenziata seria la quantità di rifiuti accantonati nei cassonetti sarebbe il 10% di quella che c’è adesso e conseguentemente non ci sarebbe stata nessuna crisi. Nessuna discarica da ampliare. Invece, ancora oggi, alle porte del 2020, mentre nel resto d’Europa i rifiuti sono una risorsa, nella nostra terra continuano ad essere un problema. Se continuiamo a scavare buche dove mettere i rifiuti continuiamo a non affrontare il problema. Bisogna costruire gli impianti di selezione. Bisogna creare impianti di valorizzazione del rifiuto, oggi tutto in mano ai privati. Se la politica non entra nella logica di “servizio al cittadino” non si arriva da nessuna parte».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE