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Il presidente f.f. Nino Spirlì e il commissario Longo

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I Democratici e Riformisti calabresi puntano il dito contro il presidente della Regione Calabria facente funzioni, Nino Spirlì, e il commissario per la Sanità Calabrese, Guido Longo, con riferimento alle ultime dichiarazioni circa il personale e la collaborazione tra gli enti.

«Con uno strano balletto di dichiarazioni – sostengono – il Presidente della Giunta Regionale ed il Commissario Longo fanno finta di essere d’accordo e nello stesso tempo lamentano comportamenti insufficienti a frenare la pandemia addossandoli, non si sa bene a chi. La verità è che Longo si è legato mani e piedi alla Regione non tenendo conto delle carenze strutturali che si sono già ampiamente dimostrate in questa prima fase di vaccinazioni».

A questo punto «è il momento che il Prefetto Longo valuti le sue dimissioni da Commissario del Governo per la sanità in Calabria. È infatti evidente che il Prefetto Longo sta mettendo a rischio una prestigiosa carriera in un incarico per cui non ha le competenze e probabilmente neanche una vocazione. Né è ancora riuscito a crearsi un gruppo di collaboratori all’altezza della gravità della situazione».

Per i Democratici e Riformisti «i dati infatti sono davvero impietosi, ieri sera alle 20, su 104 mila dosi ricevute, la Calabria non è riuscita a somministrarne circa 40 mila e si presenta con una percentuale di utilizzo che la pone all’ultimo posto in Italia e con un 20% in meno rispetto alla media nazionale. Il paragone poi con la Campania è ancora più impietoso con un ritardo, da quella Regione, di un 25% in meno. Portiamo ad esempio la Campania perché Regione del Sud e con numeri di popolazione e con difficoltà sicuramente maggiori di quelle della Calabria».

Certamente però «la Campania ha un Presidente della Giunta all’altezza ma è proprio per questa mancanza in Calabria era stato nominato un Commissario ma è evidente che il problema non è stato risolto forse anche perché quest’Ultimo si appoggia su dirigenti regionali che hanno già dimostrato i loro limiti. Vorremmo essere smentiti, ma ad oggi, al di là del personale ospedaliero, ci risulta che non si è provveduto alla completa vaccinazione delle RSA ed, in diversi casi, neanche del personale socio sanitario che opera nelle strutture di assistenza».

In conclusione i Democratici e riformisti chiedono «al nuovo Governo di mettere fine alle difficoltà nominando, con o senza il Prefetto Longo, dirigenti medici che possano coordinare la prossima campagna di vaccinazione massa perché conoscono bene la sanità ed i problemi Calabresi e che lo faccia prima che le varianti si trasformino in un problema gravissimo».

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