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CATANZARO – Sindacati della scuola sul piede di guerra in Calabria dopo l’annuncio del presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì dell’avvio della vaccinazione del personale con contestuale chiusura delle scuole e avvio della Dad per almeno 15 giorni (LEGGI).

Intenzione ribadita anche stamani. «Abbiamo da vaccinare – ha detto Spirlì – 130mila anziani, in più carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco e guardia di finanza, ai quali si devono sommare i 58mila operatori scolastici. Non abbiamo la possibilità, oltre al personale sanitario che si sta rendendo disponibile costantemente, di inserire ulteriori amministrativi per andare a calendarizzare comune per comune, distretto per distretto le eventuali partecipazioni del personale scolastico».

Affermazioni alle quali Cgil, Cisl, Uil, Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua, Snals Confsal, Gilda hanno risposto proclamando lo stato di agitazione del settore e chiedendo l’intervento del Prefetto di Catanzaro per l’apertura di una procedura di conciliazione.

A Spirlì i sindacati contestano l’ordinanza con cui ha previsto la possibilità di fare scegliere alle famiglie la Dad, il «caos e disorientamento» della categoria per le vaccinazioni «senza riferimenti normativi ed indicazioni precise» e la «volontà, più volte manifestata, di chiudere le scuole».

Nella nota si denuncia «l’inaccettabile situazione di forte caos e disorientamento venutasi a creare sull’intera comunità educante a seguito delle continue dichiarazioni, fatte del presidente facente funzione Nino Spirlì, relative alle modalità di attuazione del piano vaccinale per i docenti e il personale Ata senza, a oggi, riferimenti normativi ed indicazioni precise».

Tra i sindacati si smarca, però, l’Ugl. Il Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, ha incontrato nel pomeriggio Spirlì. «Abbiamo parlato di Scuola e vaccini – ha scritto il presidente facente funzioni sui social – Ringrazio l’UGL Scuola per la completa adesione alla mia proposta di vaccinazione del personale scolastico con fermo di due settimane. La dott. Cuzzupi propone, peraltro, che vengano utilizzati alcuni plessi scolastici per le vaccinazioni».

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