X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

«Ho appena letto, esterrefatto, i dati Covid dell’ultimo rilevamento del ministero Salute, relativi al periodo 2-8 aprile: la Calabria presenta una percentuale di positività del 12%, in linea con la Puglia, la Campania (10%) e la Valle d’Aosta (8,9%). Mentre, però, queste tre regioni sono zona rossa, la nostra è passata in arancione. Se, a questa semplice constatazione numerica, si aggiunge ciò a cui stiamo assistendo a Cosenza e provincia, con l’ospedale Hub al collasso e le file quotidiane di ambulanze in attesa fuori dal Pronto soccorso per mancanza di posti letto, diventa urgente chiarire le ragioni che hanno condotto a decisioni così diverse». Ad affermarlo è il capogruppo del Pd al Consiglio regionale della Calabria Mimmo Bevacqua.

«Chiederemo immediatamente al presidente Spirlì – prosegue – di offrire la sua spiegazione, così come ci rivolgeremo al ministro Speranza. A nessuno piace la zona rossa ma, di fronte all’ondata costante e montante, di fronte ai 600 casi di oggi, di fronte ai morti che non accennano a diminuire, di fronte ai tanti pazienti che rischiano di crepare aspettando in un’ambulanza, qualcuno ci deve dire in base a quali criteri scientifici è stata stabilita l’ultima colorazione per la Calabria. Fermo restando che sembra proprio che nulla sia stato fatto da un anno a questa parte dalla Regione per aumentare le capacità di assistenza e, di questo, il centro destra, prima o poi, dovrà rendere conto».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE