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Iole Fantozzi e Dalila Nesci

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CATANZARO – «Nella serata di ieri ho nominato Iole Fantozzi e Claudio Moroni nuovi direttori generali, rispettivamente, dei Dipartimenti Sanità e Infrastrutture». Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto. «Due figure professionali – aggiunge Occhiuto – di altissimo livello che daranno un grande contributo alla macchina burocratica della Regione Calabria. A loro i miei migliori auguri ed un ringraziamento ai direttori generali uscenti, Giacomino Brancati e Domenico Pallaria, per il lavoro svolto in questi anni».

Iole Fantozzi, cosentina, dirige attualmente il Gom di Reggio Calabria, dove ha messo in mostra grande competenza. Dei vari manager venuti fuori dal Decreto Calabria due forse è stata l’unica a non aver deluso le aspettative.

Proprio su di lei si registra un simpatico cortocircuito mediatico che ha come protagonista il Sottosegretario per il Sud, la grillina Dalila Nesci. «La nomina di Iole Fantozzi al vertice del Dipartimento Salute della Regione Calabria è un’ottima notizia per i cittadini. Ho avuto modo di collaborare con lei per diversi anni e apprezzarne le capacità manageriali: con la sua grande professionalità e determinazione può avviarsi un percorso di rilancio del Dipartimento che, da sempre, è un punto debole benché cruciale dell’assistenza sanitaria e territoriale della regione». Così ha entusiasticamente commentato la nomina la deputata del M5s.

Allora forse sarà stata la sua sosia a vergare, il 6 dicembre 2019 una nota di tutt’altro tenore. Quella sosia arrivò, addirittura, a siglare – insieme all’allora collega di partito Francesco Sapia – una diffida formale al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministri della Salute e dell’Economia, affinché non procedessero «all’approvazione dei nominativi individuati quali commissari dell’Asp di Cosenza e dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria», trattandosi di «due soggetti, Daniela Saitta e Iole Fantozzi, non in possesso dei requisiti di legge». I due si erano detti anche pronti a «denunciare il caso alle competenti Procure della Repubblica».

Nesci e Sapia sentenziavano: «È di evidenza palmare che dal curriculum del soggetto individuato quale commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria e dal curriculum di quello individuato per il vertice dell’Asp di Cosenza non si rileva il possesso di alcuna comprovata competenza ed esperienza in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale».

In due anni evidentemente la Fantozzi ha acquisito le competenze che le mancavano agli occhi della Nesci.

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