X
<
>

Il carcere di Palmi

Condividi:
1 minuto per la lettura

POLISTENA (REGGIO CALABRIA) – Aveva aggredito l’ex moglie e il figlio con un’accetta. L’ultimo atto di una lunga serie di molestie, aggressioni e minacce di morte nei confronti dei membri della sua famiglia, e dell’ex consorte in particolare. Per questo motivo L. A., classe 1960, è finito dietro le sbarre del carcere di Palmi per atti persecutori.

Il tutto è partito da una richiesta d’aiuto giunta al 113 ed effettuata dalla donna che, in grave stato di agitazione, segnalava di essere stata aggredita nei pressi della propria abitazione dall’ex marito.

Sul posto, gli operatori della Polizia di Stato hanno identificato immediatamente l’uomo, raccogliendo elementi informativi che hanno permesso di accertare che si era reso responsabile di una aggressione prima verbale e poi fisica, utilizzando una accetta contro l’ex moglie P.R. ed il figlio L.F., che intanto si erano recati presso il pronto soccorso dell’ospedale di Polistena.

Gli accertamenti condotti dalla Sezione Investigativa del Commissariato di Gioia Tauro hanno permesso di ricostruire gli anni di violenze di cui l’uomo si era reso protagonista. Uno scenario – confermato anche da altri familiari – che ha spinto la Procura della Repubblica di Palmi a chiedere e ad ottenere dal gip la detenzione nel carcere della stessa città per il sessantenne.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE