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Il comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria

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SCILLA (REGGIO CALABRIA) – I carabinieri della Stazione di Scilla hanno notificato a G.R. ed alla coniuge M.A. un provvedimento di limitazione della responsabilità genitoriale per l’inserimento nel percorso di recupero previsto dal protocollo “Liberi di Scegliere”, dei due figli minori.

Si tratta di due ragazzi che potranno seguire «un percorso di rieducazione alla legalità ed allo studio, al fine di sviluppare, in modo autonomo, le risorse personali in un’ottica di affrancamento dei minori dalla cultura malavitosa assimilata, che i medesimi si impegnano a concludere con profitto, oltre che attività di inclusione sociale ed orientamento professionale, incontri con le Forze di Polizia, incontri con le vittime di reati di mafia e con educatori e volontari di associazioni antimafia».

Il provvedimento, emesso dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, è stato richiesto dalla Procura della Repubblica per i minorenni, dopo gli accertamenti che hanno coinvolto sia la Stazione di Scilla che i Servizi Sociali del Comune di Scilla. Tutto è partito dopo un controllo dei carabinieri che a marzo scorso hanno fermato un’autovettura con a bordo un minore e alla guida un soggetto esponente del locale sodalizio mafioso che, nella stessa auto, occultava un’arma clandestina. Il minore, invece, è stato trovato in possesso di un discreto quantitativo di marjuana.

I successivi accertamenti hanno permesso di appurare «un quadro di informazione e di valutazione dal quale è emerso la pericolosa ed oggettiva simbiosi della famiglia, nucleare ed estesa, con attività della criminalità organizzata locale; la grave situazione di assoggettamento della madre del minore da parte del marito, descritto dalla donna come autoritario ed irascibile, tanto da impedirle di svolgere qualsiasi attività lavorativa e pregiudicarne la vita di relazione; le gravi lacune scolastiche di uno dei minori, determinate dalla situazione familiare, lacune aggravate da manifestazioni di aggressività verso i compagni e verso i docenti; più in generale, una grave situazione di disagio ed esposizione a pregiudizio attuale alle esigenze preminenti di benessere e di sviluppo della personalità dei due minorenni».

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